“Reti a banda larga per fruire servizi e contenuti avanzati – scrive Angelo Marcello Cardani Presidente AGCOM -. Modelli tradizionali da sostituire. Regole di accesso che non premino comportamenti opportunistici. Convergenza tecnologica ed economica, Legislazione attuale in ritardo rispetto alle dinamiche di Internet”.
I dati dell’ultima classifica ITU (Unione internazionale delle telecomunicazioni): 2,7 miliardi le persone che saranno connesse a internet da qui alla fine dell’anno, vale a dire circa il 40% della popolazione mondiale. La velocità ed il prezzo non sarà uguale per tutti. Nel rapporto Measuring the Information Society 2013 si legge che 1,1 miliardi di famiglie nel mondo (90% nei Paesi in via di sviluppo), non sono ancora connesse a internet. Per il terzo anno consecutivo, la Corea del Sud arriva in testa alla classifica dei Paesi più avanzati al mondo in termini di tecnologie ICT, seguita da Svezia, Islanda, Finlandia e Norvegia, mentre l’Italia scende in un anno dalla 29a alla 30a posizione.
Ha dunque ben ragione Antonio Preto, Commissario AGCOM quando sostiene che abbiamo bisogno di regole adatte ad un periodo di transizione. Stefano Rodotà parla del rischio di essere sopraffatti dallo Tsunami digitale e delle soluzioni offerte dall’arsenale tecnologico – sempre più ricco – che non sono la strada più giusta per dare risposta ai fenomeni sociali. Dalle opinioni raccolte nel prossimo numero di Media Duemila e da questi dati parte la costruzione di un manifesto dedicato alla cultura digitale. Il primo appuntamento è già in calendario: 24 ottobre (FIEG 15.30) il premio Nostalgia di Futuro è dedicato al Diritto all’Oblio. Parteciperanno al dibattito Giulio Anselmi, Roberto Napoletano (direttore sole 24 ore), Bruno Manfellotto (direttore L’Espresso) e Stefano Rodotà ed altri protagonisti contemporanei.