Per recuperare 10 anni persi arriva il piano Industria 4.0 del MISE. Manifatturiero da rivalutare, imprenditori da formare, abbiamo perso un decennio di nuovi figure imprenditorali, piccole e medie aziende da sostenre. In passato abbiamo sostenuto le grandi e l’esempio FIA ti fa capire quanto abbiamo sbagliato. Oggi la FIAT non è più italiana. Questo il sunto dell’intervento di  Stefano Firpo, direttore Generale per la Politica Industriale, la Competitività, le PMI del MISE  durante l’incontro organizzato mercoledì 22 marzo su Industria 4.0 – Piano Nazionale Investimenti e Sviluppo.

“Le aziende sono in difficoltà perchè negli anni 90 hanno smesso di investire – spiega Firpo –  paradossalmente l’unica che ha invesito l’abbiamo persa.  L’industria 4.0 ci permette di recuperare anche sei settori che pensavamo perduti a in Paesi maturi come i nostri.  Penso al manifatturiero.  Oggi la novita è la Patent Box, misura utile a dare valore ai beni immateriali, segmento in cui l’Italia non ha investito  nel recente passato” .

La transizione di cui si è discusso anche con  Luigi Perissich (Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici) e Simone Zeloni (General Electric OIL & Gas) non sarà indolore perchè  il potenziamento delle competenze è uno scoglio duro da superare.  Laddove le misure legate ai preammortamenti e la riduzione dell’Ires  sono facili da applicare, formare le persone è certamente più difficile, soprattutto in un Paese che non riesce a valorizzare la scuola. Il mondo dell’Università , della ricerca e dell’ impresa sono ancora lontani. “Facciamo fatica al trasferimento tecnologico – continua Firpo –  la ricerca non si trasforma  in applicazioni industriali come succede in altri Paesi.  L’Inghilterra con soli 10 competence ha fatto molto meglio di noi. Dobbiamo adottare pratiche che hanno funzionato negli altri Paesi e spingere Università e Impresa a collaborare. Un altro dato grave riguarda il numero degli imprenditori, in Italia abbiamo già perso una generazione di imprenditori tech negli utlimi 10 anni. Il Paese fa fatica a produrre nuovi imprenditori”.

Gli incentivi sono tutti elencati nel piano pubblicato sulle pagine del MISE.

Piano Industria 4.0 MISE

 

 

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.