di MARIATERESA CALIENDO –
Il sito di micro-blogging sosterrà il sistema che permette agli utenti di negare l’uso dei propri dati personali per alcune finalità commerciali, compiendo passi in avanti e continuando la battaglia contro il monitoraggio dei dati degli utenti online. Questo quanto annunciato durante un forum dedicato a Internet e privacy a New York, da Ed Felten della Federal Trade Commission. Il servizio di micro-blogging e social media agevolerà la funzione “Do Not Track” (lett. non tracciarmi) che impedisce la raccolta dei dati personali, attualmente disponibile sul browser Mozilla Firefox, su Safari (sul sistema operativo Apple OS X Lion) e su Internet Explorer 9.
I dati, tuttavia, potranno ancora essere sfruttati per “ricerche di mercato” e “sviluppo prodotto” e, naturalmente, saranno ancora a disposizione di funzionari di polizia.
Il sistema “Do not track”, non impedisce fisicamente la raccolta dei dati, ma manda un avviso chiaro alle società che lo fanno: la tutela nel rispetto della volontà dell’utente è, quindi, sostanzialmente delegata all’onestà dei terzi.
Nel mese di febbraio, la Casa Bianca e funzionari del Dipartimento di Commercio hanno incontrato i leader del settore Internet per discutere del ruolo di Washington nella protezione dei dati privati sul web. Il presidente Barack Obama ha dichiarato che “I consumatori americani non possono aspettare più a lungo la definizione di regole chiare che mettano al sicuro le loro informazioni personali online”.
Ma anche se le voci in materia sono autorevoli, gli ostacoli restano molti. La raccolta dei dati è spesso alla base dei modelli di business dei giganti del web, primi fra tutti Facebook e Google. Le inserzioni pubblicitarie, infatti, sono inviate agli utenti sulla base delle loro preferenze di navigazione o delle attività svolte sul social network. E questo è, in realtà, il vero valore aggiunto di tutta la pubblicità online: poter raggiungere la persona giusta al momento giusto, invece di disperdere ore di annunci su un pubblico sostanzialmente anonimo.
Per la stessa ragione, non è detto che gli stessi utenti decidano di approfittare del pulsante anti-traccia. In molti casi, le persone, in alcuni casi, secondo ricerche di mercato, sono contente di ricevere sollecitazioni pubblicitarie su prodotti a cui sono potenzialmente interessati o che riguardano le ricerche online che stanno effettuando in quel momento. Secondo Mozilla, che per prima ha implementato il sistema Do not track a bordo del suo software, finora solo circa il 9% degli utenti di Firefox ha scelto di usarlo. Una percentuale relativamente piccola che si concentrerebbe tra i Paesi Bassi, la Francia e gli Stati Uniti. Con tutti i limiti attuali, si tratta comunque di un primo passo verso l’affermazione di un più ampio controllo dei dati personali. Un tesoro immenso che distribuiamo ogni giorno sulla Rete senza neppure accorgercene.
Mariateresa Caliendo
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