TerraFutura a Firenze ha riunito tre pensatori della Rete: Marco Partellesi, Derrick de Kerckhove e Vittorio Zambardino. A Firenze si è parlato di iperlocalizzazione e di globalizzazione, di disintermediazione dell’informazione, di poteri più o meno forti che tendono a soffocare, di diritti e doveri ed anche di pirateria con Magnus Eriksson che ha portato l’esperienza di Pirate Bay.
De Kerckhove ha spiegato che oggi non si può usare la Rete, ma si deve fare parte della Rete. L’esempio più pertinente per questo concetto è la figura di Obama che grazie a Internet ha modificato la storia politica di un Paese. Pratellesi, che non ha potuto partecipare al seminario dell’Osservatorio TuttiMedia su “Nuove professionalità per nuovi giornalisti” per il suo nuovo lavoro che lo vede direttore editoriale dell’area digitale di Condé Nast, ha guidato i presenti ad approfondire le tematiche legate alla disintermediazione dell’informazione. Non è sempre positivo avere informazioni direttamente dalla fonte, i bravi giornalisti quelli che sanno le cose e possono far emergere verità scomode sono sempre più necessari. Zambardino parla di ubriacatura di retorica, ma alla mia domanda sul proporre un percorso concreto di innovazione ponendo la prima pietra proprio nella città di Dante risponde che non può fare miracoli.
Pratellesi e de Kerckhove invitano invece ad iniziative di sostegno e utilità al cittadino. “Ci sono in Italia informazioni pubbliche ma difficilmente reperibili. Ebbene usiamo la Rete per metterle a disposizione di tutti” dice Pratellesi. De Kerckhove invita a promuovere un comitato per la diffusione del Wi-Fi. E Media Duemila raccoglie subito la proposta del suo direttore scientifico e si rende promotrice dell’iniziativa.

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