Autore: Prof. Yuval Noah Harari

Più che lezioni quelle di Yuval Noah Harari sono precisazioni sull’oggi. Il libro spazia fra il nostro divenire cyberuomini all’essenzialità della meditazione con la crudele fotografia di una società dove le élite non hanno più bisogno delle masse.

Siamo però alla vigilia di un voto importante perciò ho deciso di riportare alla vostra attenzione le 5 domande che l’autore di  “21 lezioni per il XXI secolo” suggerisce di fare a tutti i politici prima di votarli.  Io ci ho provato e ci sto ancora provando e ho deciso di continuare a chiedere anche a chi è già in Parlamento.

  1. Se sarete eletti quali misure adotterete per contenere i rischi di una guerra nucleare?
  2. Quali decisioni prenderete per ridurre i rischi del cambiamento climatico?
  3. Quali azioni porterete avanti per regolare gli effetti delle rivoluzioni tecnologiche determinanti dall’IA alla bioingegneria?
  4. Come vedete il mondo nel 2040?
  5. Cosa prevede il vostro scenario più pessimista e quello più ottimista?

Se devo immaginare il mondo nel 2050 nonostante le tante visioni raccolte e puntualmente riportate su Media Duemila non sono tanto sicura come lo è Derrick de Kerckhove che dice: “avremo tutti un Gemello digitale anche se non si sa in quale modo, sicuramente saremo regolati da qualcosa di simile al Social Credit per indurre comportamenti corretti. La trasparenza imporrà nuovi modelli che emergeranno dal caos attuale”.

La transizione è evidente. Harari dice che il progresso ha permesso di hackerare gli esseri umani e di comprendere i processi decisionali. Quindi l’Intelligenza artificiale può superare l’uomo anche laddove l’intuizione è fondamentale?

Gli spunti di riflessione di questo testo sono tanti (più di 400 pagine), la lettura non è sempre scorrevole, i concetti macigni che ritornano in mente: “i costi della deglobalizzazione talmente alti che bisogna continuare a camminare verso la globalizzazione”.

Eppure secondo Harari per arrivare alla verità avete bisogno di allontanarvi dal buco nero del potere e permettere a voi stessi di sprecare un sacco di tempo vagando qui e là nella più lontana periferia.

Autore: Prof. Yuval Noah Harari
Articolo precedenteEsports: il nuovo rapporto AESVI fotografa un fenomeno in costante crescita
Articolo successivoProtocollo ABI-FIEG: rafforzare l’accesso al credito per le edicole e facilitare le garanzie nella distribuzione della stampa
Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.