“I servizi segreti  nell’immaginario collettivo riportano alle leggende eppure sono indispensabili alla democrazia”. È questo il messaggio che Francesco Cossiga ci ha lasciato e che è emerso dall’incontro dedicato al Premio Francesco Cossiga voluto da Mario Caligiuri che quest’anno è stato assegnato a Elisabetta Belloni (direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza): “Onorata di ricevere il premio Cossiga – dice durante la cerimonia che si è svolta presso la Camera – . Il presidente Cossiga grazie alla sua straordinaria lungimiranza aveva intuito quanto la diplomazia e l’intelligence, pur nella diversità delle competenze dei campi di azione, dovessero interagire per contribuire a proteggere lo Stato dalla minacce globali. Il  suo primo insegnamento è stato spingermi a lavorare per cercare di anticipare i tempi”.

Francesca Cossiga amava definirsi un dilettante nel senso di persona che si diletta, ha sottolineato Gianni Letta presidente del premio.

“Questo premio nasce nel 2020  proprio durante il Covid, oggi per la prima volta in presenza  – dice il presidente del premio Cossiga Gianni Letta – alla Camera”.   Ricorda che l’unica legge sull’intelligence approvata all’unanimità nel 2007 ai tempi di Cossiga ha dimostrato di funzionare e quindi “un premio dedicato alla cultura dell’intelligence non poteva essere che intitolato al presidente picconatore. L’intelligence infatti era la sua passione. La sua passione per l’intelligence nasceva dalla convinzione che in una società democratica il presidio fondamentale per la sicurezza delle istituzioni e per la pacifica convivenza dei cittadini era subordinata all’intelligence”.  E di Elisabetta Belloni parla di  “donna giusta, al posto giusto, nel momento giusto”.  “Al vertice della Farnesina Elisabetta Belloni ha servito tutti i governi – precisa Letta – di tutti i colori, tanti e diversi. Ma lei, indipendentemente dal colore, ha svolto e svolge il suo ruolo in maniera rigorosamente istituzionale. Animata dallo stesso senso dello Stato e dallo stesso culto delle istituzioni che animava Francesco Cossiga”.

Mario Caligiuri (Presidente della Società Italiana di Intelligence) ideatore del premio ha affermato: “Parlare oggi di Francesco Cossiga significa parlare del ruolo decisivo della formazione e della selezione delle élite, perché ogni istituzione funziona in maniera prevalente in base a chi la gestisce e la rappresenta. Parlare di Francesco Cossiga in relazione all’intelligence significa parlare della stella polare delle istituzioni. L’intelligence infatti serve per illuminare le decisioni pubbliche. Ampliare la cultura dell’intelligence insieme a quella della sicurezza informatica restano una necessità sociale imminente. Parlare oggi di Cossiga e della cultura dell’intelligence significa voler bene al Paese. Elisabetta Belloni si è concretamente adoperata per diffondere la cultura dell’intelligence, per garantire il benessere dei cittadini e la sicurezza delle istituzioni democratiche, ecco perché riceve il premio Cossiga 2023”.

Hanno partecipato al premio anche  il Vice Presidente della Camera Giorgio Mulé, Lorenzo Guerini presidente del Copasir e Federico Mollicone presidente della Commissione cultura alla Camera.

 

 

 

Articolo precedenteConfini aperti
Articolo successivoUcraina: punto, la guerra è fantasma tra scricchiolii politici e sussulti diplomatici