Roberto Saracco su Big Data -Sanità e Privacy:

( Gennaio 2017)Ognuno di noi nel proprio telefonino ha sicuramente due o tre sensori che raccolgono e diffondono dati. Per meglio comprendere il nuovo passaggio che dall’economia dei bit ci porta a quella dei dati bisogna ricordare che l’economia dei bit diversamente da quelle dell’atomo permette la duplicazione infinita. Se cedo il mio atomo, di fatto ne resto senza, la data economy va oltre e diviene una risorsa per la sanità che rappresenta il 7% del PIL del nostro paese, una spesa di oltre 100 miliardi all’anno con tendenza ad aumentare perché direttamente collegata al miglioramento delle aspettative di vita e salute.
La data economy permetterà il miglioramento, senza un conseguente aumento di spesa, cambia il paradigma.
La scatola nera che negli aerei è utilizzata, secondo la maggior parte delle persone, per identificare errori nel caso di disastri piccoli o grandi, serve anche per ridurre al minimo il costo del carburante. Sono in pochi a sapere che un algoritmo permette all’aereo di diventare un aliante grazie a complesse operazioni di raccolta ed analisi di dati identificando il punto di “planata” per raggiungere la destinazione e quindi di risparmiare.
Nella salute andiamo verso la stessa direzione. Oggi grazie alla sequenzializzazione del genoma con uno sforzo economico minimo, circa 1.000 euro, rispetto agli oltre 4 miliardi di $ che costò la sequenzializzazione dei primi 4 genomi, è possibile raccogliere informazioni e quindi arrivare a medicinali personalizzati rispetto ad un tumore, ad esempio.
Oggi sequenzializzare il genoma diventa paragonabile all’analisi del sangue, la medicina va verso una nuova dimensione che parte dai dati catturati e analizzati. CONTINUA A LEGGERE

 

 


Giovanni Buttarelli – (magistrato italiano e dal 2014 Garante europeo della protezione dei dati)  “Sulla protezione dei dati l’Europa è leader” La Stampa 13 novembre 2017

“All’università di Leuven (Belgio) è stato presentato uno studio su come i dati relativi alla dislocazione dei nostri apparecchi, che di fatto ormai sono delle protesi mobili dei nostri corpi, siano scambiati 5398 volte nel giro di 14 giorni. Ma non solo tra quei pochi operatori principali che usiamo via cellulare, bensì attraverso una serie di misteriosi partner che vengono a beneficiare di informazioni granulari sulla nostra vita privata. E tutto ciò senza che noi ne abbiano consapevolezza, o solo perché abbiamo ceduto per comodità alle app l’accesso ai nostri contatti, dislocazioni, microfono. Ecco il fenomeno appena descritto è esattamente quello che il Regolamento vuole modificare, non per ridurre l’innovazione, ma perché non tutto ciò che è tecnicamente fattibile è anche eticamente sostenibile. In pratica vogliamo cambiare le regole per chi da remoto fa business in Europa, magari attraverso succursali, chiedendo che i dati siano trattati in base alle regole e alle garanzie europee”.


 

A poco più di sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo regolamento sulla privacy iniziamo passo dopo passo a raccogliere tutte le informazioni che servono per arrivare preparati al cambiamento indotto dal Regolamento Europeo.

Dal sito del Garante per la Privacy è utile scaricare la “GUIDA all’applicazione del Regolamento UE”. La pagina web da tenere nei preferiti è “Regolamento UE”.  L’Authority per la Privacy mette a disposizione una serie di documenti, compresi video, per capire quali sono i principali cambiamenti. Segnalo la figura del DPO  (Data Protection Officer) in Italiano RPD (Responsabile Protezione Dati).” Le pubbliche amministrazioni, così come i soggetti privati, dovranno scegliere il Responsabile della protezione dei dati personali (RPD) con particolare attenzione, verificando la presenza di competenze ed esperienze specifiche. Non sono richieste attestazioni formali sul possesso delle conoscenze o l’iscrizione ad appositi albi professionali.” Queste  le prime indicazioni sul sito  del Garante della Privacy  arrivate dopo le prime richieste di chiarimento in merito a questa nuova  figura – introdotta dal Regolamento UE 2016/679 –  che tutti gli enti pubblici e anche molteplici soggetti privati dovranno designare non più tardi del prossimo maggio 2018.  Nel documento Linee Guida sui responsabili alcuni utili chiarimenti.

“Non tutte le imprese devono avere questa nuova figura, dunque è bene verificare”  mi spiega Baldo Meo,  Capo Ufficio stampa del Garante fin dalla sua istituzione nel 1997. Presto l’Authority per la Privacy provvederà anche ad organizzare incontri con le imprese per semplificare la via del cambiamento.

Altro elemento di novità è l’impatto sulla portabilità dei database, con le possibili violazioni:

Quali sono le componenti principali del diritto alla portabilità dei dati?

Quando trova applicazione il diritto alla portabilità dei dati?

Come trovano applicazione rispetto alla portabilità dei dati le norme generali che disciplinano l’esercizio dei diritti degli interessati?

In che modo devono essere messi a disposizione i dati portabili?

La risposta a queste domande si trova  su “Linee Guida alla portabilità dei dati”.

Settimana dopo settimana proporemo aggiornamenti e pareri sia dal punto di vista dell’istituzione che delle imprese.

Garante per la Privacy

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.