Nell’era dell’elettricità tutto cambia, o meglio è già cambiato. Se il matrimonio fra il linguaggio e l’elettricità ha portato questo cambiamento epocale ed alla velocità in esso intrinseca, i Big Data (le nostre tracce in rete) ci condannano alla trasparenza. Niente più segreti. Domenico de Masiqualche settimana fa dichiarava che oggi non è più possibile tradire e mantenere il segreto e non crediamo si riferisse solo ad una questione di coppie. È stata un’altra amica, Flavia Marzano, a sottolineare che ad un suo invito una senatrice ha risposto di non poter accettare perché impegnata in aula. Ebbene abbiamo poi scoperto che la senatrice in questione è stata praticamente sempre assente in aula. Mentire, dunque, oggi è stupido. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ripete spesso, lo ha ripetuto anche oggi (10 giugno) aprendo i lavori della conferenza dedicata alla relazione 2013 di Antonello Soro, garante privacy: “….Da Procuratore nazionale antimafia ho più volte provato la frustrazione di veder bloccate indagini importanti e ribadito quanto sia necessario procedere con accordi internazionali per facilitare, in caso di reati acclarati, l’individuazione dei colpevoli. Deve valere per internet quanto vale, ad esempio, per il mondo finanziario: come siamo chiamati a contrastare i ”paradisi fiscali” e il segreto bancario in caso di reati economici dobbiamo contrastare i ”paradisi virtuali” dove risiedono server che non consentono la rintracciabilità, o la rendono estremamente difficile, di chi ha commesso crimini perseguibili dal nostro ordinamento” (vedi la relazione integrale). Ma in un mondo dove l’imprenditore libanese Tony Fadell (padre dell’iPod ed inventore dei termostati intelligenti della Nest Labs che Google ha pagato 3,2 milioni di dollari) guarda agli oggetti connessi attraverso l’elettricità che per funzionare non hanno più bisogno della nostra intelligenza, privacy e trasparenza cosa significano?