Il progetto, nato per rafforzare la rete di Paesi aderenti alla Shanghai Cooperation Organization, potrebbe coordinare il trasporto negli Stati dell’area asiatica e dare un nuovo ruolo alla zona del Mar Caspio.
Il 23 settembre 2011 i ministri dell’energia di Cina, Kirghizistan, Russia e Tagikistan hanno approvato il Progetto di Xi’an, nella speranza di rafforzare la rete di paesi aderenti alla Shanghai Cooperation Organization (SCO) attraverso il dialogo con alcuni stati dell’ex Unione Sovietica. La creazione di tale rete dovrebbe migliorare la comunicazione di politiche e strategie energetiche e di problemi legati alla sicurezza, al fine di promuovere la cooperazione tecnologica e di coltivare le competenze fra i paesi membri. La proposta relativa alla creazione di tale rete fu avanzata dall’allora presidente della Russia, Vladimir Putin, durante il summit convocato nel giugno 2006.
Un progetto per rafforzare comunicazione, sinergia e competenze. La rete fu pensata per coordinare il trasporto e lo sviluppo di energia nei paesi dell’Asia centrale e per realizzare l’integrazione dei maggiori consumatori di energia come la Cina, l’India e il Pakistan. Dopo cinque anni di sviluppi ed esperimenti, la struttura della rete è stata confermata con il nome di Progetto di Xi’an. Il Progetto di Xi’an ha riscosso consensi fra i paesi membri, che adotteranno lo “Spirito di Shangai” fondato “sulla fiducia, il vantaggio, l’uguaglianza e la collaborazione reciproci, nel rispetto della multiculturalità e alla ricerca di un reciproco sviluppo” al fine di migliorare la cooperazione in materia di energia. Il lavoro della rete dovrà essere realizzato al fine di aumentare la comunicazione, sviluppare la cooperazione tecnologica e migliorare le competenze fra i paesi membri. È necessario quindi che la rete sia un luogo di discussione aperto a governi, istituzioni scientifiche e gruppi di imprese. Verrà creato un gruppo di lavoro principale che dovrebbe riunirsi per la prima volta a Mosca nel mese di ottobre. L’atteggiamento della Cina in merito alla creazione della rete dipende dai propri interessi nazionali. In termini generali, la rete potrebbe fornire alla Cina sia interessi strategici che nuove sfide. Potrebbe essere garantita la sicurezza energetica della Cina e potrebbe nascere una nuova concezione dell’energia. La consistente e rapida crescita aumenta il consumo di petrolio e si prevede che le importazioni raggiungeranno i 300 milioni di tonnellate entro il 2020.
La zona del Mar Caspio potrebbe avere un ruolo strategico per la Cina. Considerata la maggiore cooperazione energetica in Asia centrale, la zona ricca di petrolio del Mar Caspio può giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo industriale e nella diversificazione delle forniture della Cina. L’attuale fornitura di petrolio e gas della Cina dipende dal Medio Oriente, che è un’area potenzialmente instabile. Le forniture provenienti dall’Asia centrale e dal Mar Caspio potrebbero essere rese più stabili, sicure e avere maggiori potenzialità. Potrebbero inoltre essere portati a termine lo “sviluppo dell’area occidentale” e il “trasporto del gas naturale da ovest a est”. L’Asia centrale è un centro di produzione dell’energia emergente, da cui è possibile trarre vantaggio sia per soddisfare le esigenze industriali in Xinjiang, sia per garantire le future riserve strategiche di energia. A tal fine possono essere messi in sicurezza gli oleodotti e i gasdotti dello Xinjiang, così come è possibile sviluppare infrastrutture quali ferrovie, autostrade e fibre ottiche, nonché rivitalizzare la città e lo stile di vita. L’oleodotto proveniente dall’Asia centrale potrebbe essere progettato come un canale per il trasporto di petrolio da ovest ad est, progetto che farebbe risparmiare i costi legati allo sviluppo della regione occidentale e che migliorerebbe le infrastrutture a livello locale. In questo modo potrebbe essere bilanciata l’influenza della Russia sull’Asia centrale. I produttori russi e dell’Asia centrale sono molto attenti ai mercati orientali, dove la Cina rappresenta il mercato dell’energia più stabile e vantaggioso. In qualità di paesi membri della rete, i produttori dovranno tenere conto delle esigenze energetiche dei paesi consumatori e offrire loro vantaggi e priorità. La creazione della rete può offrire alle società cinesi l’opportunità di partecipare allo sviluppo di gas e petrolio in Asia centrale, appianare i contrasti con la Russia in merito ai costi dell’energia e consolidare un gruppo coordinato per l’energia. Qualora venga confermato il sistema di determinazione dei prezzi, Cina e Russia potranno dare inizio ad un’ampia ed efficace cooperazione. Il punto di vista di tutti i paesi membri potrà così essere coordinato e il prestigio a livello internazionale potrà essere rafforzato.
Una rete che, a differenza delle altre, unisce paesi produttori e consumatori. La rete SCO per l’energia comprende consumatori e produttori, un aspetto questo che la differenzia dalla IEA e dall’OPEC. Paesi con interessi diversi possono così cooperare alla ricerca di un reciproco vantaggio nel contesto internazionale del mercato dell’energia, una cooperazione che ha la possibilità di mutare ulteriormente la mappa dell’energia a livello globale e promuovere la creazione di un organismo internazionale per l’energia. La Cina è un acquirente di grande importanza strategica, non solo per gli USA ma anche per il Canada. Tale posizione garantisce alla Cina un ruolo importante all’interno della rete, contrariamente all’opinione di chi la vorrebbe come un rappresentante passivo. Le relazioni fra la Cina, la Russia e l’Asia centrale possono essere rafforzate attraverso una corretta pianificazione e gestione. Grazie al sistema normativo proprio della rete per l’energia, sarà possibile evitare i conflitti interni e garantire l’opportunità di partecipare alla cooperazione energetica. Nel 2003 è stato costruito il primo oleodotto transnazionale che collega la Cina al Kazakistan. Nel 2005 sono iniziati i lavori per la costruzione del gasdotto dell’Asia centrale e del gasdotto che collega la regione occidentale a quella orientale, due opere che porteranno il gas dall’Asia centrale fino a Shangai, Jiangxi, Guangdong e a molte altre province. Entro il 2015 il gasdotto di Turkmenistan e Uzbekistan porterà rispettivamente 40 milioni e 10 milioni di metri cubi di gas in Cina, un’opera che produrrà sviluppo reciproco e una riorganizzazione delle strutture per l’energia. Con maggiori attività in Asia centrale, le società cinesi hanno la possibilità di promuovere la propria immagine globale e assumersi responsabilità a livello internazionale. Il Beijing Hotel in Kazakistan, edificato da PetroChina, è diventato un punto di riferimento della capitale. La rete SCO per l’energia è un nuovo meccanismo di cooperazione. Essendo composto da paesi diversi e con diversi interessi, potrà essere difficile definire ed approvare le norme che la regoleranno. Tuttavia la Cina dovrà prestare attenzione alla creazione del sistema normativo interno alla rete in modo da renderlo coerente con i propri valori e i propri interessi nazionali.
Li Lifan