“Oggi è il momento di cambiare paradigma. Nessuno ha la formula magica cerchiamo insieme di recuperare tempo partendo da un lavoro comune fra pubblico e privato – dice Antonello Giacomelli, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico il durante la presentazione del Piano Banda Ultra Larga della Regione Lazio”.
Nicola Zingaretti, presidente regione Lazio illustra il Piano Banda Ultra Larga Regionale che si propone di portare, entro il 2020, la connettività a 30Mbps (Megabit per secondo) a tutto il territorio del Lazio e a 100Mbps per il 50% della popolazione e per tutte le sedi delle Pubbliche Amministrazioni del territorio regionale, compresi i plessi scolastici e le strutture sanitarie pubbliche.
Il finanziamento complessivo delle risorse previste per il Piano è di 161 milioni di euro a valere sulla nuova programmazione europea 2014-2020, di cui 121 mln euro FESR e 40 mln euro FEASR. Questi stanziamenti rendono il Lazio la Regione più virtuosa fra quelle più sviluppate (cosiddette Competitività) e, in particolare, sottolineano il forte apporto del Fondo europeo agricolo allo sviluppo rurale, segnale evidente di una strategia orientata a portare l’innovazione in tutti i settori dell’economia, compresi quelli tradizionali. Il Piano sarà realizzato grazie al lavoro di pianificazione tecnica della Lait, azienda di innovazione tecnologica regionale e insieme a Infratel Italia (società del Ministero dello Sviluppo Economico) per gli interventi di realizzazione infrastrutturale, recuperando circa 25 mln euro di risorse inutilizzate sulla vecchia programmazione europea 2007-2013 (fondi FESR e FEASR) e nazionale (fondi FAS).
Come primo passo in relazione all’obiettivo di connettività a 30Mbps, l’Amministrazione Regionale ha approvato, nell’ambito di un Accordo Quadro con il Ministero dello Sviluppo Economico, il “Programma Lazio 30Mega” che si prefigge di realizzare entro il 2020 la connettività a 30Mbps per i 336 Comuni del Lazio, che rappresentano le cosiddette “aree bianche” o “a fallimento di mercato” che, cioè, in base agli esiti della Consultazione Pubblica effettuata nel 2014 da Infratel, non risultano inseriti nei piani di sviluppo degli operatori di telecomunicazione privati per i prossimi tre anni.
Raffaele Tiscar ,vice Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ribadisce l’importanza di restituire un clima favorevole agli investimenti privati: “Stiamo costruendo l’Italia per i nostri figli – dice – il governo è consapevole che la politica industriale è in mano ai politici e non ai regolatori, i piani vanno realizzati in tempi stretti. Il nostro Paese si infiamma sulle evidenze, il doppino di rame è superato. In Francia come in Inghilterra ne parlano da tempo”.
In effetti è giunto il tempo per l’Italia di agire ed anche in fretta.

Derrick de Kerckhove

Articolo precedenteUn milione per start-up al femminile, il futuro dell'impresa è roseo
Articolo successivoFondazione Golinelli di Bologna: sabato 14 marzo, la mostra “Abbasso le paure!” a Scuola delle idee
Derrick de Kerckhove
Direttore scientifico di Media Duemila e Osservatorio TuttiMedia. Visiting professor al Politecnico di Milano. Ha diretto dal 1983 al 2008 il McLuhan Program in Culture & Technology dell'Università di Toronto. È autore di "La pelle della cultura e dell'intelligenza connessa" ("The Skin of Culture and Connected Intelligence"). Già docente presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II dove è stato titolare degli insegnamenti di "Sociologia della cultura digitale" e di "Marketing e nuovi media".