“Programmare è la parola chiave per capire il presente perché prima del genoma, del clonaggio dei satelliti, solo la natura programmava la realtà in quanto principio della creazione di ogni specie – spiega Derrick de Kerckhove -. Già McLuhan aveva detto: lo Sputnik e i satelliti hanno racchiuso il pianeta in un ambiente artificiale, termina la Natura e il globo diviene teatro di repertorio da programmare”.
Programmare il mondo è stato anche il titolo del dibattito che ha caratterizzato il nostro premio “Nostalgia di Futuro” 2017 che si è svolto a Milano in collaborazione con il Prix Italia Rai. Un ringraziamento particolare a Karina Laterza (segretario generale Prix Italia) che nel suo articolo parla di servizio pubblico vitale perché crea comunità.
La nostra comunità, Osservatorio TuttiMedia ha scelto di pubblicare gli interventi del convegno “Programmare il mondo”, aggiungendo le nuove riflessioni inviate dai nostri esperti, per proporre un’analisi sulla realtà dell’oggi. La tecnologia è il punto di partenza ma si arriva alla filosofia legata ai numeri.
“Il tema è inedito – continua de Kerckhove direttore scientifico Media Duemila e TuttiMedia – infatti tutti ne parlano sottovoce noi abbiamo aperto la discussione e continueremo”.
Questo percorso culturale nasce dalle pagine di “Un mondo dato”, libro di Cosimo Accoto (ricercatore Mit di Boston) che propone un visione culturale e filosofica sul codice software perché “dalla materia alla moneta, dalla legge all’urbanistica tutto sarà programmabile”.
Luigi Curini (Professore Associato in Scienza Politica, Dipartimento di Scienze sociali e politiche. Università degli Studi di Milano) parla di human power unica possibilità per “ riuscire a prelevare il meglio dalle tecnologie, parla si sentiment Analysis, data analytics e Big Data.
Pratiche utili anche per l’editoria che arranca in questa società tecnologicamente avanzata. Per Riccardo Luna (direttore AGI) il ruolo del giornalismo è ancora determinante: “Sono i giornali di carta ad essere in crisi – dice – ma è proprio il caos informativo che anima la rete a rimettere al centro l’esigenza di un giornalismo forte e autorevole che passa per il Fact Checking”.
Alle nuove forme di giornalismo e ai nuovi prodotti editoriali è dedicata l’Intervista di Maria Pia Rossignaud a Ludovic Blecher (capo del Digital News Initiative di Google): “l’Italia vince nel DNI, è fra le nazioni con il maggior numero di progetti finanziati”. In numeri significa che abbiamo raccolto 1.881,518 euro nel 4 round, l’Italia si riscopre un paese d’inventori.
Giorgio Baglio (responsabile upday for Samsung) dimostra con upday for Samsung che il mobile journalism in Europa si può fare. E da Catania un altro giovane giornalista Giorgio Romeo (direttore Sicilian Post) ha creato Sicilian Post, altro successo editoriale.
Contenuti di qualità , credibilità professionalità ci porteranno l’alba di una nuova era secondo Maurizio Costa (presidente FIEG), Raffaele Lorusso (Segretario generale FNSI)e Vittorio Meloni (consulente di comunicazione), ma la pubblicità deve sostenere i contenuti etici secondo Marina Ceravolo (direttore eventi e comunicazione Rai Pubblicità).
Dal mondo dell’editoria all’Università, che deve programmare il futuro di tanti giovani. Gaetano Manfredi (Rettore della Federico II) racconta l’accordo con Cisco che mira a cambiare volto alla Campania, da regione di emigrati a centro di attrazione per neolaureati.
EIT Digital diretto da Gian Mario Maggio è invece un centro di ricerca europeo che accoglie i neolaureati che vogliono mettersi in gioco sul mercato digitale con il sostegno dell’UE. “Contribuire alla definizione e costruzione degli scenari ideali che immaginiamo per la futura knowledge society attraverso la trasformazione digitale per noi è programmare il mondo – spiega Maggio”.
Se da un lato i numeri sono fratelli dell’ordine ci troviamo nel caos dice Piero Dominici (Professore comunicazione pubblica e attività di intelligence Università degli studi di Perugia) dal quale è difficile uscire perché: “La sistemazione è resa più complessa dall’assenza di un sistema di pensiero e di un modello teorico-interpretativo in grado di osservare, riconoscere e (provare a comprendere l’ipercomplessità.” Secondo Roberto Saracco (presidente associazione EIT ICT labs) possiamo provarci attraverso il Digital twin che permette di gestire il reale attraverso il virtuale. Per Antonio Martusciello (Commissario AGCOM) voce istituzionale, la misura con la complessità “è resa ancor più sfidante dall’emergere di nuove abitudini informative”.
Ed anche nuove tecnologie di rivoluzione 5G e nuove sfide per la televisione scrive Antonio Sassano (presidente FUB).
Ma la tecnologia non può incidere sulle tutele, a parlarne è Maria Eleanora Lucchin (Direttore Documentazione e Analisi istituzionale Mediaset): “per garantire la tutela degli utenti giovani in un momento di grandi cambiamenti il mezzo televisivo deve continuare a essere responsabile e consapevole ma è necessaria una revisione del Codice di autoregolamentazione e un programma di media educazione”.
Per Filomena Tucci (Imprenditrice esperta di pr e analisi dati) il futuro è dentro di noi: “il secolo precedente è quello che ha creato pezzi di futuro”.
Un futuro che sottolinea Franco Siddi (presidente TuttiMedia) deve sempre mettere l’uomo al centro di ogni evoluzione al fine di crescere senza differenze di condizioni culturali, economiche e sociali. Pensiero ripreso anche da Piero Poccianti (presidente Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale). “L’intelligenza artificiale deve creare benessere”.
Per ultimo, ma non ultimo uno sguardo sulla scienza d’avanguardia “I vortici di Luce” di Paolo Lutteri (socio onorario TuttiMedia) che spiega la danza dei fotoni per la comunicazione digitale.
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