Un po’ di silenzio fa bene. In questo mondo in cui tutti chiacchierano ho scelto il silenzio perchè dopo aver letto “L’ultima notizia. Dalla crisi degli imperi di carta al paradosso dell’era di vetro” di Massimo Gaggi e Marco Bardazzi mi sento un po’ frastornata. Il mondo della carta sta morendo davvero? Stiamo vivendo l’era di vetro, dove è difficile capire quale sia la notizia veramente certa, o di più, essere certi che il punto di vista raccontato sia riconducibile ad un filone culturale. Arrivo subito a Google, il genere cannibale dell’era dell’informazione, cannibale nel senso buono. Ingoia e propone tutto ciò che riesce a rammassare in Rete. Giusto da un lato, problematico per tanti altri aspetti. La sfida che oggi propongo agli editori, ai blogger più o meno famosi, ai cittadini giornalisti è uno sciopero bianco. Lo propongo soprattutto a tutti gli editori che appartengono all’impero di carta. Cosa succederebbe se tutti gli aggregatori del mondo, Google in testa, non avessero più luoghi credibili dove trovare notizie, articoli ben fatti, commenti autorevoli e quant’altro. Propongo dunque agli editori di provare 24 o 48 ore di buio totale e poi organizzare un sondaggio per chiedere al popolo della Rete coma ha vissuto queste ore di silenzio editoriale. “Una bella provocazione – commenta Francesco Passerini Glazel, presidente dell’Osservatorio TuttiMedia – ma non attuabile concretamente”. Sorride anche de Kerckhove: “Forse, una vera sfida. Bella idea…”. E a tutte le donne auguro un mondo dove ci sia rispetto per la cultura, la conoscenza, la professionalità e dove ogni essere umano possa crescere, vivere ed invecchiare senza paura del domani.