Su iniziativa dell’Associazione italiana “Il Chiostro” – per la trasparenza delle lobby, che raggruppa 130 professionisti delle relazioni istituzionali, nasce a Roma “Public Affairs Community of Europe” (PACE), il primo comitato che riunisce i lobbisti d’Europa, creato con l’obiettivo di dare vita ad un coordinamento costante tra le associazioni di lobbisti e professionisti di public affairs dei 27 Paesi dell’Unione Europea e degli Stati non membri che operano a Bruxelles.
I delegati europei riuniti a Roma, il 6 e 7 maggio 2011, in occasione del primo meeting internazionale delle associazioni di lobbisti e professionisti dei public affairs organizzato dall’Associazione italiana “Il Chiostro”, hanno sottoscritto con la nascita di “Public Affairs Community of Europe” (PACE) l’impegno a formalizzare nei prossimi incontri la “Carta dei diritti e doveri dei Lobbisti Europei” sulla base di una proposta predisposta proprio da “Il Chiostro”. La conferenza che non ha precedenti, né in Italia né negli altri Paesi europei, avrà il prossimo appuntamento a Madrid sotto l’egida di PACE.
I partecipanti hanno ringraziato “Il Chiostro” per la qualità e l’efficienza dell’organizzazione e per l’occasione di un incontro che ha posto la prima pietra per la costruzione di un ruolo più attivo del lobbismo inteso come pilastro della democrazia in Europa. La conferenza ha visto la testimonianza di Tony Podesta, tra i più autorevoli lobbisti degli Stati Uniti, presidente dell’omonimo Podesta group, che ha sottolineato l’importanza di un meeting internazionale sull’attività di lobbying e ha mostrato grande entusiasmo per l’arricchimento di idee ed esperienze avute dal confronto con le dinamiche europee.
Giuseppe Mazzei, presidente de “Il Chiostro”, ha commentato: “Siamo orgogliosi come associazione Il Chiostro, di essere stati promotori della nascita dell’associazione europea che coordinerà le attività delle associazioni dei lobbisti dei 27 Paesi dell’Unione Europea. Si chiama PACE, Public Affairs Community of Europe, e si impegnerà prioritariamente affinché in ciascun Paese dell’Unione l’attività di lobbying sia ancorata alla legalità e al dialogo trasparente con le istituzioni, e siano severamente punite pratiche scorrette e opache che sconfinano nella corruzione”. Mazzei ha aggiunto: “il meeting internazionale che si è svolto a Roma nei giorni scorsi è stata un’importante occasione di confronto delle diverse esperienze nazionali sul tema della regolamentazione dell’attività di lobbying oltre che di concrete modalità di esercizio della professione. È emerso un quadro variegato, con situazioni in alcuni casi di grandi difficoltà per il libero dispiegarsi delle relazioni istituzionali. È significativo che soprattutto tra le democrazie più giovani d’Europa, come Romania, Polonia e Lituania, si senta una forte esigenza di regole moderne che impediscano conflitti di interesse ed eliminino ogni pregiudizio nei confronti dell’attività di lobbying, assimilata ingiustamente ad azioni criminali. Nell’ottica di promuovere la regolamentazione della trasparenza nella rappresentanza degli interessi – ha proseguito il presidente Mazzei – i delegati europei hanno sottolineato l’esigenza di un confronto costante e di definire azioni comuni per affrontare nei singoli Paesi i problemi aperti. Ostacoli che riguardano la possibilità di svolgere questa attività con trasparenza ed eguaglianza di opportunità e in un clima di dialogo e di rispetto reciproco tra portatori di interessi e decisori pubblici”.
Mazzei ha concluso: “Proprio in questi giorni il Parlamento Europeo ha approvato, d’accordo con la Commissione, l’istituzione di un Registro per la trasparenza su base volontaria per i lobbisti che vogliono accedere alle istituzioni. Si tratta di un passo avanti verso l’affermazione del valore fondamentale della trasparenza nella rappresentanza degli interessi. Auspichiamo che anche in Italia si arrivi a breve ad una legge nazionale che regolamenti l’attività di lobbying con regole chiare, essenziali, basate sulla correttezza e il rispetto reciproco tra rappresentanti di interessi e decisori pubblici a tutti i livelli. Una legge nazionale è resa più urgente anche dall’approvazione da parte di alcune leggi regionali in materia e in vista del conferimento di maggiori poteri alle Regioni nell’ottica del federalismo”.