PUÒ L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE RUBARTI IL LAVORO?
“E’ la domanda che spessissimo impiegati e manager mi chiedono durante i miei corsi. La risposta a questo quesito che molti sedicenti guru delle AI danno è che: “non sarà l’AI a rubarti il lavoro, ma qualcuno che sa usare l’AI meglio di te”, in questo rilevando un malcelato intento commerciale da cui diffidare nonché una sostanziale banalizzazione e sottovalutazione di questa straordinaria rivoluzione che stiamo per vivere.
Gli scenari
Possiamo invece paventare diversi scenari per capire come l’AI interverrà sul mondo del lavoro: IL PRIMO SCENARIO è sostanzialmente rassicurante, come accaduto per innovazioni del passato, se la sua diffusione sarà sufficientemente lenta e progressiva consentirà a i lavoratori più anziani di arrivare al pensionamento mentre coloro che sono più Giovanni potranno essere riconvertiti a ruoli manageriali o di collaborazione con l’AI. In questo politica e classe dirigente avranno una grande responsabilità.
IL SECONDO SCENARIO, anch’esso rassicurante nasce da una valutazione economica, se l’AI consente di produrre il 60% in più a costi irrisori (soprattutto nel terziario) allora si potrebbe immaginare come avvenuto con l’avvento della macchina a vapore prima e dell’energia elettrica poi, una ulteriore riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, così da non generare un eccesso di offerta e una crisi occupazionale, ma per questo occorre un rapido intervento del sindacato e della politica.
IL TERZO SCENARIO, di più lungo periodo può vedere una evoluzione dell’attività umana verso attività nuove e inedite mentre vengono cedute alle AI attività prevedibili e probabili, ripetitive e banali. Così come è nata l’arte astratta dopo l’invenzione della macchina fotografica, facendo evolvere gli artisti specializzati in paesaggi e ritratti. Questo processo di “evoluzione”, potrebbe non essere indolore.
IL QUARTO SCENARIO, è quello che stiamo già vivendo da una decina di anni, con sistemi di AI che si integrano e e si insinuano in settori e processi sempre più ampi, integrandosi più o meno inconsapevolmente con i lavori umani. Questo scenario porterà sì alla scomparsa di alcuni lavori ma anche alla creazione di nuove occupazioni e professioni. A parte alcuni tipologie di lavori e professioni , possiamo immaginare che l’AI non faccia perdere posti di lavoro ma certamente renderà più difficile cambiare lavoro o immettersi nel mercato del lavoro soprattutto per i più giovani.
QUINTO SCENARIO: In questo contesto in Italia c’è chi ritiene che le AI andranno a occupare posizioni lavorative di lavoratori mai nati a causa del calo demografico italiano e quindi non vivremo crisi occupazionali. In tutti questi scenari tempo, politica, classe dirigente e sindacato potranno svolgere un ruolo strategico di grande responsabilità. Sui libri di storia dei prossimi cento anni potremmo leggere se sono stati all’altezza di questa sfida tecnologica rivoluzionaria”.