Lettera aperta di Paolo Lutteri – 26 ottobre 2022
Caro nipote Gabriele,
con te parlo di elementi tecnici di designer perché so che sei competente. Architetti, pittori e scultori hanno da sempre accompagnato con grande fantasia lo sviluppo della civiltà. Pensa alla ruota, alle piramidi, alle pitture e sculture nei templi e nei palazzi, ma anche prima nelle caverne degli aborigeni.
E i colori! All’inizio misture artigianali, oggi chimica industriale. Alla base c’è il ‘pantone’: nasce dalla società americana Pantone LLC, quotata al Nasdaq, che classifica circa 5000 colori, codificati standard in tutto il mondo e utilizzati da tutti i disegnatori, arredatori, sarti ed editori di carta stampata.
Ma ci sono altri sistemi di codifica dei colori. Per esempio: la codifica RGB si compone di tre valori numerici tra 0 e 255 che corrispondono ai colori: rosso (255,0,0), verde (0,255,0), blu (0,0,255). Ogni colore risultante è la combinazione dei tre valori nella rispettiva intensità; il giallo (255,255,0) è dato dal rosso più il verde. Secondo la mescolanza additiva è possibile ottenere tutti i colori dal nero (0,0,0) fino al bianco (255,255,255), passando per tutte le gradazioni cromatiche. Esiste anche una notazione più compatta, quella esadecimale: da #000000 a #ffffff, dove ogni valore rgb viene espresso con due cifre esadecimali.
Anche la codifica HSL (Hue Saturation Lightness) si compone di tre valori numerici. Il primo valore, tra 0 e 360, indica la tonalità; il secondo valore (da 0% a 100%) è la saturazione che indica l’intensità della tonalità: più saturazione corrisponde a un colore più acceso; il terzo è la luminosità, in percentuale, che rappresenta la brillantezza. Avrai certamente visto queste sfumature lavorando al computer.
Sui display la base è fatta dai pixel. I pixel sono unità di superficie minima in uno schermo, forse ispirati al divisionismo di Giovanni Segantini che ben conosciamo. In un display di 17 pollici ce ne sono 786.432. Il numero di bit per pixel permette di identificare i colori: a 24 bit per pixel sono disponibili 16.777.216 colori! (Truecolor). I colori dei pixel sono costituiti da una specie di matrice digitale e i software permettono modifiche artificiali.
La computer grafica è anche la base creativa della realtà virtuale e delle attività nel metaverso. Ne vedremo delle belle!
La percezione dei colori nasce da una diversa impostazione. Le soglie di visibilità di persone e animali non sono le stesse, così come ci sono gli adattamenti cromatici e le forme di daltonismo. I colori dipendono dalla frequenze della luce (dall’infrarosso all’ultravioletto), ma potremmo immaginarle come quantità matematiche misurate in nanometri disposte su una semiretta. Forse al capo della semiretta c’è una specie di black hole ‘assorbitutto’.
Insomma: c’è ancora molto da scoprire anche in questo campo della comunicazione.
Naturalmente i colori comunicano: hanno impatti psicologici che anche i pubblicitari ben conoscono e applicano. Contano anche le fidelizzazioni, pensa al rosso della Ferrari, al nerazzurro dell’Inter, al tricolore della nostra bandiera. A proposito: mi raccomando i colori esatti della bandiera italiana: Verde Felce (Fern Green Pantone 17-6153), Bianco Acceso (Bright White Pantone 11-0601), Rosso Scarlatto (Scarlet Red Pantone 18-1662). Sta in un Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 aprile 2006.
E’ questo il mondo a colori nel quale viviamo e che tu decori artisticamente nei tuoi lavori al computer ma anche sulle tue tavole da surf e da skate, magari con i contenuti di piccanti scatole (craniche). Questa è una lettera un po’ tecnica, è servita anche a me per capire meglio la situazione dell’universo multicolorato e complesso nel quale viviamo. Analizzare e identificare tante potenzialità è parte della conoscenza e del metodo scientifico, che è il messaggio che volevo passarti.
Lele, stammi forte! Un abbraccio
Paolo