Dopo sei anni di scrittura insieme al brillante prof. Derrick de Kerckhove, il 12 novembre, il nostro libro “Quantum Ecology. Why and How New Information Technologies Will Reshape Societies” sarà pubblicato open access dall’MIT Press.

Qui la sinossi dal sito dell’editore: https://lnkd.in/dFe2evZG

Sotto, un’anteprima della copertina, realizzata dalla grande artista e ricercatrice della Delft University of Technology Mi (Emeline) Lin (#Hollandmilandia | Milandia 瀰瀾之域).

In questo libro, che delinea i contorni di una “teoria della realtà aperta”, esploriamo l’emergere dell’ecologia quantistica sia come quadro epistemologico che come paradigma sociotecnico per dare un senso all’impatto che le future tecnologie dell’informazione quantistica (QIT) avrà sulla coscienza e sulle culture di tutto il mondo.

Il libro è di natura transdisciplinare, come gli insegnamenti dietro la (filosofia della) fisica quantistica suggeriscono (anche se questo non è un libro sulla fisica quantistica di per sé), basandosi tre pilastri concettuali: discrezionalità, entanglement, incertezza (e un principio operativo sintetico).

Ispirati da intuizioni che spaziano dalla biologia e antropologia alla sociolinguistica, le scienze dell’informazione e cognitive, iscriviamo il nostro lavoro nella tradizione degli studi critici sui media e della Scuola informale di Toronto, di cui Derrick – insieme a Marshall McLuhan e altri – è stato uno dei i più forti rappresentanti per oltre 30 anni. Ciò ci ha portato a storicizzare l’avvento delle QIT lungo l’asse che collega comunicazione orale, scrittura, mass media e digitalizzazione, per indagare – con il senno di poi (nessun esercizio futurologico!) – gli incombenti effetti psicoculturali e le sfide geopolitiche (di governance) del nascente paradigma sociotecnico quantistico.

Nel complesso, il libro configura un viaggio filosofico e politico – fondato sulle recenti tendenze dell’innovazione tecnologica e sull’evidenza empirica delle sue implicazioni socioculturali – su cosa significhi comunicare, essere umani, conoscere e, in definitiva, agire nel mondo. Anche se abbiamo individuato alcuni percorsi meritevoli di ulteriore esplorazione (dall’istruzione e l’economia, al design e alle arti), il viaggio è appena iniziato.

Ci auguriamo che questo libro, ancora unico nel suo genere, non solo fornisca stimoli per ulteriori dibattiti e contributi provenienti da diversi campi, ma attiri l’attenzione di un pubblico ampio, sia all’interno che all’esterno del mondo accademico. L’ecologia quantistica riguarderà tutti noi: ecco perché abbiamo bisogno di modi diversi di sentire e agire che consentano di modellarla in modo equo e sostenibile.

Articolo precedenteAI già realtà o ancora miraggio? Parere di Cozzolino e Ulivi
Articolo successivoAlfabetizzazione mediatica: una sfida urgente per contrastare la disinformazione