Lunedì 14 aprile 2014 la RAI ha presentato il progetto Ultra HD 4K.
Per gli appassionati di alta definizione televisiva il nuovo standard 4k sarà un vero trauma in positivo dato che esso prevede una definizione di immagine pari a quattro volte quella dell’attuale Alta Definizione.
Luigi Rocchi, Direttore Strategie Tecnologiche Rai, lo ha presentato come il fiore all’occhiello per quella RAI che sta affrontando la competizione degli anni di un digitale sempre più esasperato e onnicomprensivo.
Una sfida che coinvolge anche la distribuzione dei segnali, dato che si parla di ampiezze di banda molto superiori a quelle che attualmente supportano il digitale terrestre e la Rete Internet.
Sfida che è stata raccolta da uno dei partner storici di RAI, Eutelsat, che con Markus Fritz, Direttore Sviluppo Commerciale e Marketing e Renato Farina, Amministratore Delegato Eutelsat Italia, hanno partecipato alla presentazione a Viale Mazzini.
Ma la sfida principale sarà soprattutto quella dei contenuti.
Infatti, se la tecnologia sta facendo passi importanti, sia come ricerca, sia come produzione standardizzata e abbattimento dei costi al consumo dei device, non si può dire la stessa cosa per la produzione televisiva di uno specifico linguaggio creativo.
Questo sarà uno dei punti critici per l’adozione di una proposta tecnologicamente affascinante ma che , senza produzione che ne valorizzi i valori aggiunti, ben difficilmente sarà vincente.
Per questo motivo la RAI ha puntato subito ad uno dei maestri della nostra cinematografia, come già fece a suo tempo con Antonioni per l’alta definizione.
Lina Wertmüller è, infatti, l’autrice di “Roma, Napoli, Venezia… in un crescendo rossiniano”, la storia di un viaggio visionario con Gioacchino Rossini tra Roma, Napoli e Venezia con lo scopo di intrecciare le mappe urbane di un grande musicista, italiano ed europeo, la sua vita intima, le sue passioni e soprattutto la sua musica e i suoi compagni d’arte.
Nel corto della Wertmüller il 4k viene esaltato nella proposta di particolari e dettagli dei luoghi, delle opere d’arte, del paesaggio urbano delle tre città italiane esemplari facendo immaginare che cosa si potrebbe creare con questa tecnologia per proporre nel mondo gli istanti, passati, presenti e futuri, della bellezza del nostro paese, così come ha sottolineato la regista durante la presentazione del suo film.
Giorgio Fontana