di LUCA PROTETTI –
Con il filmato “Un Gigante”, dedicato alla figura di Papa Giovanni Paolo II, la RAI compie un altro importante passo verso la produzione di contenuti in 3D riportando il messaggio e il contenuto al centro del progetto televisivo. La nuova frontiera televisiva è la sfida raccolta dal servizio pubblico che dopo il docu-film in 3D “Le non persone”, andato in onda a gennaio nella giornata della memoria, presenta un altro prodotto che coniuga il lato artistico e quello tecnologico delle produzioni televisive. “Un Gigante”, con la regia di Italo Moscati, racconta in 22’ la vita di Karol Wojtyla e la cerimonia di Beatificazione presieduta da Papa Benedetto XVI. Andrà in onda il 1° aprile, alla vigilia del settimo anniversario della morte di Giovanni Paolo II, nello Speciale Tg1 e in contemporanea sarà fruibile in 3D su RAI HD (canale 501 del digitale terreste e 101 di TivùSat). Il film è stato prodotto dalla Direzione Strategie Tecnologiche della Rai in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano, che ha fornito importanti contenuti 3D, l’associazione HD Forum Italia, che rappresenta tutta la filiera del settore audiovisivo, il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e le Direzioni Rai Produzione TV.
Alla conferenza stampa di presentazione, il direttore generale della RAI, Lorenza Lei, ha definito il documentario “ straordinario” perché “unisce la tecnologia al prodotto artistico e rappresenta l’unione tra la sperimentazione e l’espressione di un personaggio che ci ha guidato per 27 anni”.
Le immagini in 3D della Beatificazione si alternano con altre in 2D, tradizionali, documenti di archivio che rivisitano la vita e la missione di Giovanni Paolo II. Non c’è una voce narrante ma solo musiche – da Bob Dylan a Schubert – che si mescolano con le immagini e le parole del pontefice. Un prodotto televisivo che non guarda soltanto alla spettacolarità del 3D ma anche e soprattutto al contenuto. “La Rai non si accontenta di riprendere un programma sportivo o un programma in diretta ma fa prodotti originali, contenuti evoluti, riappropriandosi di quel linguaggio comunicativo con la nuova dimensione 3D e spingendo contemporaneamente anche sulle nuove piattaforme tecnologiche”, ha spiegato Luigi Rocchi, direttore Strategie tecnologiche. “La Rai – ha aggiunto Rocchi – ha il compito di sviluppare nuove tecnologie che permettono una partecipazione molto più intensa. In questo caso è davvero una realtà aumentata che permette all’osservatore di essere sempre più coinvolto e protagonista nel rapporto con i media. La tv riassume quindi una posizione fondamentale in questo rapporto e lo fa con nuove dimensioni”.
Per Padre Federico Lombardi, Direttore Generale Centro Televisivo Vaticano (CTV) e Direttore Sala Stampa della Santa Sede la Beatificazione ha rappresentato l’occasione più adatta per sviluppare la nuova tecnologia in 3D del CTV: “Lavoriamo da tempo per trovare un accordo tra le nuove tecnologie e le ideologie di cui ci facciamo portatori. La tecnologia va avanti e noi dobbiamo esserci se vogliamo che il 3D abbia anche uno spazio ecclesiale per alimentare la dimensione spirituale della vita. E’ chiaro quindi che se vogliamo arrivare alla Messa in 3D dobbiamo prima aver compreso a pieno il mezzo tecnologico, non solo cercando la spettacolarità ma usando lo strumento tecnologico per la nostra missione”.
Il ritorno alla centralità dei contenuti è stata sottolineata anche dal presidente di HD Forum Italia, Benito Manlio Mari, il quale ha anche curato il passaggio all’HD del Centro Televisivo Vaticano: “Siamo passati da una fase di spettacolarità del 3D ad una considerazione più attenta ai contenuti Il messaggio torna quindi al centro della produzione televisiva. Anche per questo auspichiamo che la Rai possa portare avanti, come broadcaster di riferimento, lo sviluppo del 3D”.
Luca Protettì
media2000@tin.it