La tutela dell’identità viene prima della tutela della riservatezza perché attiene alla personalità (l’intero complesso di attribuzioni fisiche e morali che determinano l’immagine della persona)
L’identità attiene alla verità delle informazioni, la riservatezza alla segretezza ma i punti di contatto sono importanti: dalla raccolta dati (violando o meno la riservatezza) si risale all’identità
Tutela dell’identità = tutela della reputazione? non è detto: la deformazione della verità informativa potrebbe non ledere la reputazione, anzi accrescerla fraudolentemente
Fondamento costituzionale (art. 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Identità digitale è l’identità che un utente della rete determina, volontariamente o attraverso l’intervento di terzi, su website e social network.
Prima i social media erano un modo per crearsi un’identità distinta dal reale, un mondo virtuale autonomo da quello reale, dove poter essere quello che si vorrebbe, incontrare chi non si ha coraggio di contattare personalmente, mantenendo (se si voleva) la privacy attraverso i nickname
Ora la rete è divenuta l’estensione virtuale della realtà, un completamento digitale dove “ci si mette la faccia” (in tutti i sensi)
Anche per il funzionamento delle transazioni commerciali su web si pongono i dilemmi “sicurezza – riservatezza”, “sicurezza-anonimato”, “sicurezza-libertà”, affrontati drammaticamente in altri ambiti sociali (terrorismo, criminalità)
Così come su Internet, a proposito della diffusione di notizie potenzialmente diffamatorie, si pone il dilemma fondamentale “libertà di espressione – tutela della reputazione”, dilemma già noto alla libertà di stampa (inclusa la trasmissione radio-televisiva) in generale, con la differenza sostanziale che le news sul web sono linkabili e diffondibili in modo istantaneo e incontrollabile, nonché dotate di portabilità e riproducibilità e soprattutto di permanenza!
C’è poi tutta la casistica dei “furti di identità”, delle clonazioni, del furto di password e dati finanziari, ecc.
Codice Etico RAI

CAP. 2 – PRINCIPI ETICI GENERALI
• 2.6 – Riservatezza
o “RAI riconosce il valore della riservatezza quale principio di riferimento”
CAP. 8 – RISERVATEZZA E TUTELA DELLE INFORMAZIONI
• 8.1 – Tutela della privacy
o Oltre al richiamo degli obblighi di legge, in questo articolo si stabilisce l’impegno di RAI “a non comunicare all’esterno, senza l’autorizzazione degli interessati, le informazioni relative ai propri dipendenti a ai terzi, generate o acquisite durante la propria attività, nonché ad evitare un uso improprio di tali informazioni.(…) E’ esclusa qualsiasi indagine sulle idee, le preferenze, i gusti personali e, in generale, la vita privata”.

• 8.2 – Obbligo alla riservatezza
o Si stabilisce il confine tra “diritto all’informazione” e “diritto alla privacy” mediante il concetto di “interesse pubblico”, ovvero il divieto “di pubblicare notizie sulla vita privata se non quando siano d’interesse pubblico, evitando riferimenti a congiunti o ad altri soggetti non interessati ai fatti.”
o L’ interesse pubblico o sociale prevale sulla sfera privata quando “l’informazione, anche dettagliata, sia indispensabile in ragione dell’originalità del fatto o della descrizione dei modi particolari in cui è avvenuto, nonché della qualificazione dei protagonisti.”
o Fermo restando il rispetto della sfera privata anche delle persone “note o che esercitano funzioni pubbliche” quando le informazioni non attengono il loro ruolo.
o Tutela assoluta, infine, del minore, “anche in relazione a fatti che non siano reati”, a meno che – “previo assenso dei genitori e del giudice competente – non si ritenga opportuno diffondere dati personali e immagini nell’interesse del minore medesimo”.

La RAI, in qualità di servizio pubblico, dovrebbe più di altri e prima di altri (e andando oltre gli obblighi di legge) integrare la tutela della riservatezza con la tutela dell’identità personale
La RAI, attraverso i suoi canali digitali tematici e generalisti e soprattutto tramite il sito web, dovrebbe sicuramente fare di più – in qualità di servizio pubblico – per la formazione di minori e adolescenti sui rischi legati all’identità digitale e alla disseminazione sul web di dati personali, frutto in particolare della frequentazione dei social media (ma anche dei marketplace); dati personali che permangono nel tempo anche quando si pensa di averli cancellati.

Luisa Todini

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Luisa Todini
Presidente di Poste Italiane, imprenditrice di origine umbra, membro del Cda della Rai. Laureata in giurisprudenza, è presidente della Todini Costruzioni Generali Spa, presidente del Comitato Leonardo e copresidente del Foro di Dialogo Italo-russo. Tra il 2010 e il 2012 è stata presidente della Fiec, la Federazione italiana europea delle costruzioni. Oltre alla carriera imprenditoriale, è stata attiva anche in politica. Nel 1994, a soli 28 anni, è stata eletta al Parlamento Europeo per Forza Italia. Ha ricoperto l’incarico fino al 1999.