“Dialogo sul suicidio medicalmente assistito”
Alla presentazione del volume: “Dialogo sul suicidio medicalmente assistito” a cura della Consulta scientifica del “Cortile dei Gentili” è intervenuto il Cardinale Gianfranco Ravasi. Il cardinale ha sottolineate che: “Il dibattito costituisce un momento di riflessione molto significativo su un tema complesso e delicato. Non si tratta di un volume ecclesiale, ma sicuramente è d’interesse per il mondo cattolico, che ha al riguardo specifiche opzioni teologico-morali. Si tratta di un testo di taglio culturale, civile e filosofico di grande interesse anche per la cultura “laica”, con i suoi percorsi etico-sociali, e per la politica.
Scelte e vita
“L’esperienza di chi vive senza vivere fa pensare all’uomo che cammina su un crinale tagliente” dice il cardinale Ravasi che invita a riflettere su due frasi celebri. La prima che tutti conosciamo è di Marco Tullio Cicerone: “Finché c’è vita c’è speranza”. Parole dedicate a chi, nonostante scientificamente non abbia più futuro, si aggrappa alla vita con tutte le proprie forze. E l’altra di Leonardo Sciascia: “Ad un certo punto della vita non è la speranza l’ultima a morire, ma il morire è l’ultima speranza””.
Dialogo sul suicidio medicalmente assistito
Il volume “Dialogo sul suicidio medicalmente assistito” della Consulta Scientifica del Cortile dei Gentili, curato da Cinzia Caporale e Laura Palazzani (già intervistata da Media Duemila), si inserisce nell’attuale dibattito sul suicidio medicalmente assistito che è seguito alla sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019. Il tema è affrontato da svariate prospettive con uno sguardo interdisciplinare. Il volume raccoglie criticità, prospettive e visioni differenti sulla questione. Soprattutto, con il suo documento corale, descrive i principali profili bioetici e le questioni ancora aperte. In più delinea propositive di interesse per il legislatore e per la società nel suo insieme, affrontando tutte le controversie che animano il dibattito pubblico. L’Introduzione è a firma di Giuliano Amato, già presidente della Corte Costituzionale che scrive: “Il nostro obiettivo è la ricerca di un punto di incontro, che non sacrifichi l’opinione di alcuno, ma consenta di convergere verso soluzioni, che comunque tengono conto di tutti, sia pure con difficoltà e con dubbi che rimangono aperti a ulteriori riflessioni”.