Renato Federici, Rivolte e Rivoluzioni, Gli ordinamenti giuridici dello Stato e dell’anti-Stato. Sulla differenza fra strutture e sovrastrutture, Editoriale Scientifica.
In questo libro, il professor Renato Federici riconduce all’essenziale i concetti di Stato e anti-Stato evocando i momenti rivoluzionari e contro-rivoluzionari che hanno fatto la storia. Proprio tramite gli eventi del passato, Federici dimostra che “il diritto non è una sovrastruttura” e anzi che l’ordinamento giuridico è il cuore e la base della società umana. Senza organizzazione giuridica lo Stato non sarebbe tale e la società neppure
Renato Federici, marchigiano di origini, è docente associato alla Sapienza di Diritto amministrativo e insegna Diritto minerario, Diritto del Turismo e del Governo del Territorio. Inoltre, presso l’Università del Sannio di Benevento, insegna Diritto processuale amministrativo.
Numerose le sue pubblicazioni inerenti a studi di beni minerari, sottosuoli e rifiuti. Ha curato gli atti dei Convegni di Diritto minerario nel 2000 a Padova, nel 2001 e 2002 a Napoli e nel 2003 a Roma. Conta oltre quaranta pubblicazioni sugli argomenti studiati per tutta una vita.
Nel suo ultimo volume, Federici spiega che il diritto è elemento intrinseco alla vita di tutti i giorni, essenziale ed imprescindibile, che serve a regolare le vite di tutti poiché gli uomini non sanno vivere tra di loro in pace, amarsi. Se l’essere umano ne fosse capace, non ci sarebbe infatti bisogno di giudici e gendarmi. Il diritto è dunque l’organizzazione alla base della società umana. L’obiettivo della regolamentazione giuridica della vita sociale verte intorno alla legittimazione dello Stato, poiché fin quando esso non è realizzato si può parlare solo di anti-Stato.
Nella visione originale del professor Federici, il diritto “è lo strumento al servizio della politica e delle scelte economiche delle classi dominanti, accettate e/o subite dalle altre classi”. Il diritto “è, dunque, la prosecuzione della politica in sintonia con la pace e in contrasto con la guerra”.
L’obiettivo, anzi l’ambizione, è che gli uomini raggiungano la ragionevolezza, cui si dovrebbe accompagnare il diritto positivo e la sua applicazione nella vita quotidiana.
Per Federici, che affronta il difficile rapporto tra diritto ed economia, citando anche strutture e infrastrutture di Karl Marx, “la resistenza è il tema, il diritto … il problema”. Economia e diritto hanno sempre convissuto e questo libro ci può aiutare a capirne meglio l’inter-relazione..