Lo sviluppo delle reti di nuova generazione, le cosiddette NGN, è un obbiettivo fondamentale per la crescita del nostro Paese. Senza la fibra ottica in accesso non si possono sfruttare e utilizzare al meglio le nuove tecnologie. Ne hanno discusso aziende ed esperti di settore nell’ambito del “Open Workshop” del Comitato NGN Italia sul tema “Esperienze di rete di accesso ottica in Italia”.
Il Comitato NGN promosso dall’AGCOM, come ha ricordato il presidente Franco Vatalaro, è il foro dove operatori ed aziende possono confrontarsi per trovare insieme soluzioni sullo sviluppo della rete in Italia. “Siamo in presenza di una polivalenza di soggetti interessati”, ha spiegato il commissario AGCOM Enzo Savarese, che devono confrontarsi su molteplici tematiche: dallo sviluppo delle connessioni in fibra ottica alla chiusura del digital divide, dalla concorrenza e investimenti nel settore alla sua regolamentazione anche in base alla normativa comunitaria. Parlando dello sviluppo delle NGN in Italia Andrea Talotta di Telecom Italia ha sottolineato che “lo sviluppo delle reti di nuova generazione riguarda molto anche il comportamento dei clienti”, insomma se si è disposti a pagare qualcosa in più per usufruire di connessioni e servizi migliori. Andrea Pasquali ha raccontato l’esperienza di AEM-Com Cremona, piccola azienda che si è impegnata nello sviluppo della banda larga a livello locale, riuscendo a portare nelle case e negli edifici di Cremona la fibra ottica. L’auspicio è riuscire a sviluppare una strategia di penetrazione che possa portare la banda ultralarga anche in altri territori. L’ingegner Francesco Montaldo di Telecom Italia ha presentato alcune tipologie di infrastrutture di rete e varie tecniche di scavo per la cablatura di edifici e condomini, considerando che portare la fibra ottica nelle case degli utenti è una delle difficoltà strutturali più serie per lo sviluppo delle reti NGN. Altra esperienza significativa è quella di Metroweb, “ad oggi in Italia la prima e unica rete in fibra ottica che copre capillarmente un’area metropolitana come Milano, paragonabile alle più avanzate esperienze internazionali”, ha spiegato l’ingegner Riccardo Rosi. “Proviamo a staccarci dalla variabile costi e cerchiamo di capire che tipo di rete vogliamo fare a livello nazionale” è l’auspicio dell’ingegner Enrico Pietralunga di Fastweb, che ha inoltre chiarito come i costi della rete in fibra ottica siano molto più bassi rispetto ai costi della rete in cavi di rame.
di Erminio Cipriano