Retorica e Business coverQuesta settimana segnaliamo due appuntamenti organizzati da Andrea Granelli, autore del libro “Retorica e business. Intuire, ragionare, sedurre nell’era digitale” insieme a Flavia Trupia.

Il primo appuntamento è questa sera alle 19:00 al MAXXI di Roma dove ci sarà un interessante  dibattito legato al suo libro. Si parlerà di retorica e immagini. La retorica fa parte della nostra vita quotidiana, più di quanto immaginiamo: senza rendercene conto, usiamo metafore, similitudini e altre figure retoriche ogni volta che comunichiamo. Sfatati i luoghi comuni che la identificano con l’artificio, quest’arte si rivela oggi più che mai strumento prezioso a servizio dell’innovazione. Attraverso un uso consapevole dell’arte dell’argomentare e comunicare possiamo porre davanti agli occhi un mondo che ancora non c’è, sia esso il business model di una start-up, la vision che dà forma al piano triennale di un’azienda consolidata, una nuova posizione lavorativa per cui stiamo cercando un candidato; possiamo negoziare con successo o illustrare al meglio i risultati raggiunti; possiamo emozionare e coinvolgere collaboratori e clienti; possiamo perfino far “parlare i luoghi” in cui lavoriamo. Un’immagine falsamente efficientista associa il mondo aziendale a uno stile comunicativo essenziale e senza orpelli, lontano dalla retorica e dalle sue malie argomentative. Da un lato tuttavia il parlare asciutto – se è con questo che identifichiamo lo stile aziendale – è esso stesso uno stile retorico, dall’altro non è vero che le aziende parlano in modo “nudo”. I grandi imprenditori e i grandi manager di tutti i tempi sono stati grandi motivatori delle risorse umane, infallibili seduttori dei consumatori, potenti affabulatori degli azionisti, incredibili interpreti dei segnali deboli del proprio tempo. Soprattutto, sono stati in grado di far vedere ai loro interlocutori qualcosa che ancora non c’era. Mattei, Olivetti e Jobs insegnano. E oggi, con le nuove tecnologie a supporto della comunicazione, tutto ciò è ancora più vicino.
Il secondo appuntamento è domani alle 18.30 presso l’auditorium Parco della Musica di Roma dove
Andrea Granelli insieme a Riccardo Luna, Massimo Banzi e Maria Teresa Cometto organizzano la mostra “Make in Italy: 50 anni di innovazioni italiane dalla P101 di Olivetti alla prima auto stampata in 3D”. Molte delle odierne tecnologie digitali devono infatti la loro stessa
esistenza a concetti, teorie ed idee nate in Italia negli ultimi 50 anni: dai primi modelli di rete neurale alla calcolatrice elettronica teorizzata da Fermi, dall’algoritmo di Viterbi (alla base della
moderna telefonia mobile) al microprocessore di Faggin, dal primo personal computer della storia (la Programma 101 di Olivetti) ai contatori intelligenti introdotti da Enel, dall’MP3 all’Hypersearch
di Marchiori (utilizzato da Google nelle prime iterazioni del proprio motore di ricerca).  Ed è italiano anche Massimo Banzi, ideatore di Arduino – l’hardware open-source pensato per facilitare il lavoro di designer ed “artigiani digitali” nella costruzione di prototipi interattivi.
La mostra  intende raccontare il lato meno noto del genio italiano: il contributo del nostro paese alla cultura e all’innovazione digitale, nei 50 anni intercorsi dalla presentazione della P101 alla Fiera di
New York. Un racconto di cinque decadi e più di innovazioni italiane nel campo delle tecnologie digitali (e non solo), attraverso gli oggetti e gli eventi più significativi che ne hanno caratterizzato la
storia.
Andrea Granelli, laurea in informatica e diploma post universitario in psichiatria, ha iniziato come ricercatore presso il Dipartimento di Scienze e tecnologie buio mediche del CNR di Milano. Nel 1989 entra in McKinsey & Company. Nel 1996 è in Telecom Italia come direttore marketing e vendite di Tin, di cui diventa amministratore delegato di TILab e responsabile di tutte le attività di R&S del gruppo. È stato direttore scientifico di Domus Academy. Oggi è presidente di Kanso, società di consulenza da lui fondata che si occupa di innovazione. È autore di numerosi volumi e articoli nel campo delle tecnologie digitali e dell’innovazione.

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.