Il Reuters Institute ha pubblicato il consueto rapporto sulle tendenze del giornalismo in questo 2022. Nic Newman ne è l’autore e si basa su un sondaggio di 246 leader di testate di informazione di 52 paesi. Include approfondimenti su modelli di entrate, social media e nuove tecnologie come l’IA e il Metaverso, argomento trattato nell’articolo di Derrick de Kerckhove “Metaverso e l’esternalizzazione dell’immaginario“.
Buone notizie: il 2022 è l’anno del consolidamento per il settore dell’informazione che è stato sconvolto e galvanizzato dalla prolungata crisi del COVID-19. Sia i giornalisti che il pubblico sono stati attratti dall’intensità incessante dell’agenda delle notizie perlopiù sulla pandemia, gli ospedali, i vaccini, le variante e non ultimo i no vax. Secondo il rapporto questo potrebbe essere l’anno in cui il giornalismo prende fiato, si concentra sui suoi fondamentali e torna più forte.
Evidenzio che alcune linee del rapporto sono simili al nostro progetto NewsMedia4Good, infatti, il rapporto tiene a sottolineare che è “il momento di informazioni accurate e affidabili per coinvolgere nuovamente coloro che si sono allontanati dalle notizie, nonché costruire relazioni più profonde con i consumatori di notizie”.
Il cambio generazionale è un altro tema chiave, le redazioni dovrebbero dare più peso alla diversità e l’inclusione ed anche focalizzarsi sulle emergenze attuali come il cambiamento climatico e la salute.
Le criticità del momento sono ancora legate alla trasformazione digitale perché la carta diventa un costo sempre meno sostenibile e dall’altro lato il pagamento delle notizie online, destinazione finale per molti, potrebbe essere inficiata dalle condizioni economiche generali che peggiorano.
I ricavi della pubblicità digitale iniziano ad arrivare agli editori, le norme sulla privacy sono più rigorose e limitano i dati di terze parti, le preoccupazioni per la disinformazione, sono tutti elementi che fanno immaginare una nuova vita per i giornali tradizionali. Purtroppo non sono molti gli editori che riescono a stare in equilibrio.
Il problema è che se da un lato la regolamentazione delle piattaforme sta diventando realtà con la politica UE, dall’altro le tecnologie di nuova generazione come l’intelligenza artificiale (AI), le criptovalute e il Metaverso (mondi virtuali o semi-virtuali) stanno già creando una nuova serie di sfide per le società e nuove opportunità per connettersi, informare e intrattenere.
In una situazione in cui il 59% degli intervistati afferma che le entrate sono aumentate nell’ultimo anno, il 54% che le visualizzazioni di pagina sono statiche o in calo, gli editori riferiscono che la pubblicità digitale è esplosa grazie a più persone che acquistano online, e sono aumentate le entrate degli abbonamenti.
La buona notizia è che i tre quarti (75%) del campione di editori, CEO e leader digitali afferma di essere fiduciosi sulle prospettive della propria azienda per il 2022.
Le preoccupazioni riguardano la polarizzazione delle società, gli attacchi ai giornalisti e alla stampa libera e la sostenibilità finanziaria delle pubblicazioni locali. Tutti questi argomenti sono gli stessi che noi dell’Osservatorio TuttiMedia abbiamo incluso nel nostro progetto NewsMedia4Good.
E’ interessante notare che tre su dieci editori (29%) prevedono di ottenere entrate significative dalle piattaforme tecnologiche per la licenza di contenuti, quattro su dieci (41%) ritengono che gli interventi politici possano aiutare. Per gli editori quest’anno è il momento di Instagram (+54), TikTok (+44) e YouTube (+43), tutte le reti apprezzate dai giovani. In particolare, gli editori affermano che destineranno più risorse ai podcast e all’audio digitale (80%) nonché alle newsletter via e-mail (70%), due canali che si sono dimostrati efficaci nell’aumentare la fedeltà e nell’attrarre nuovi abbonati. Al contrario, solo il 14% afferma che investirà nella voce e solo l’8% nella creazione di nuove applicazioni per il Metaverso come VR e AR.
Il rapporto completo su Journalism, media, and technology trends and predictions 2022