Il rapporto 2015 sui Rischi Globali disegna uno scenario con fenomeni politici, sociali, economici, tecnologici legati tutti all’evoluzione delle politiche dell’innovazione, con grandi opportunità e rischi catastrofici. Il dossier è stato realizzato anche quest’anno dal Centre for Global Strategies del WEF sulla base di un’indagine, il Global Risks Perception Survey, realizzata con un sondaggio su oltre 900 membri – tra industriali, economisti, leader politici, burocrati, ricercatori ed accademici – del World Economic Forum.
Il rapporto identifica dieci rischi maggiori dal punto di vista della probabilità di accadimento (in ordine: conflitti tra Stati, eventi meteorologici estremi, fallimento di governance nazionale, crisi di stati, disoccupazione o sotto-occupazione, catastrofi naturali, fallimento nell’adattamento ai cambi climatici, crisi dell’acqua, furto-frodi di dati, attacchi informatici) e dieci rispetto alla significatività di impatto (in ordine: crisi dell’acqua, diffusione di malattie infettive, armi di distruzione di massa, conflitti tra stati, shock del prezzo dell’energia, fallimento nell’adattamento ai cambi climatici, crollo delle infrastrutture informative critiche, crisi fiscali, disoccupazione o sotto-occupazione, perdita della biodiversità e collasso degli ecosistemi).
L’incidenza della diffusione pervasiva delle tecnologie con il processo di interconnessione sempre più affermata che porta ad un aumento degli attacchi informatici grazie anche ad un maggiore numero di dati personali sensibili, diffusi spesso inconsapevolmente, che possono essere memorizzati dalle aziende nel cloud, la contemporanea presenza di nuove realtà economiche, l’allargarsi del fenomeno della disoccupazione e la difficoltà di governance sono fattori che emergono chiaramente in questa edizione rispetto alle precedenti.
Il veloce susseguirsi delle innovazioni nel campo delle tecnologie emergenti, dalla biologia sintetica all’intelligenza artificiale, comporta, infatti, una vasta portata di implicazioni sociali, economiche ed etiche. La sfida fondamentale sarà costituita dallo sviluppo di contesti normativi adatti a salvaguardare il loro rapido sviluppo per consentire lo sfruttamento dei benefici che ne derivano, evitando il loro uso improprio ed eventuali conseguenze negative impreviste.
Sul rischio tecnologico Klaus Schwab, fondatore del Wef, afferma che “le nuove tecnologie, così come Internet o le innovazioni emergenti, non porteranno frutti se non si trova un accordo sui meccanismi di regolazione a livello nazionale e internazionale “ e anche “la comprensione condivisa delle opportunità è necessaria come base per la collaborazione multistakeholder, che ha visto un riconoscimento crescente come il modo più efficace di affrontare i rischi globali e costruire resilienza per contrastarli”. A sua volta John Drzik, presidente della divisione Global Risk and Specialties di Marsh, afferma che“l’innovazione è fondamentale per il benessere globale, ma comporta la creazione di nuovi rischi. Dobbiamo anticipare i problemi che emergeranno dalle nuove tecnologie e sviluppare i contesti di amministrazione e protezione per anticipare possibili disastri”.