Rita Lofano (Direttore Agi e vincitrice del premio Nostalgia di Futuro – Sezione Donna è Innovazione 2023) all’evento: The Gendered Dimension of Disinformation, organizzato dall’Ambasciata canadese a Roma in collaborazione con l’Osservatorio TuttiMedia ha festeggiato con noi tutti il primo anno di direzione.

“Il 6 marzo di un anno fa diventavo direttore di Agi e oggi mi fa piacere festeggiare questo traguardo con voi racconta -. Diventare direttore di questa importante agenzia mi ha aperto una nuova strada lavorativa fatta di responsabilità e difficoltà, accentuate dal fatto di essere donna”.
Spiega che tecnologia, essere donna, giornalismo e parità di genere sono elementi che si auto sostengono: “L’Agi è stata fondata nel 1950 e da allora ci sono stati solo due direttori donna, me compresa precisa -. Il punto di vista femminile nel mondo dell’informazione è fondamentale perché è parte della verità, è parte della notizia”.
Sorridendo sottolinea che IA e rete, di femminile hanno solo il sostantivo: “Sul web prevale una cultura patriarcale, sessista e questo rappresenta un terreno particolarmente fertile per la disinformazione. Il web, di cui l’IA si alimenta, ha cancellato la mediazione, non ci sono differenze perché l’obiettivo è di engagement, cioè di coinvolgere gli utenti il più possibile, trovare click e per ottenere questo scopo viene usato uno storytelling sensazionale, che spesso tradisce la verità”.

Il ruolo del giornalismo in questo contesto è determinante per il direttore Agi che riflette  sull’IA quale fattore di rischio perché “se in rete i contenuti sono sessisti ChatGPT fa altro che replicare.  Le istituzioni ne sono consapevoli da tempo, già nel 2028 la Commissione europea aveva lanciato gli orientamenti etici per una IA affidabile. I cardini fondamentali sono: etica, responsabilità e legalità”.

“La sfida  da affrontare è complicata sono 40mila le aziende che operano nel settore dell’IA, i principali sono i giganti del web che, come ha ricordato recentemente Romano Prodi, hanno una capitalizzazione che supera il pil italiano e tutto ciò ci espone anche a un tema non solo di regolamentazione ma  di trasparenza su chi raccoglie e come vengono conservati i nostri dati – conclude Rita Lofano -. Per chi svolge il mio mestiere la sfida è ancora più grande  e in questo momento ci sono più domande che risposte”.

Si chiede se l’IA  inciderà negativamente sui giornalisti ed il mondo dell’editoria già messo a dura prova  dai contenuti autoprodotti e dal poco interessamento per la verifica dei fatti.

Conclude sostenendo che “il web non va demonizzato perché in buona parte ha migliorato le nostre vite, ma bisogna mantenere sempre altissima l’attenzione sull’utilizzo che gli utenti e le aziende fanno del web e dell’IA. Esistono valori non negoziabili che sono il rispetto dell’autonomia e dell’autodeterminazione,  la responsabilità va salvaguardata così come le categorie più deboli: le donne in prima linea. L’unica cosa che si può fare è puntare su un’alleanza delle intelligenze”.

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.