Era il lontano 1945 quando il film di Roberto Rossellini: Roma città aperta scuoteva gli animi e faceva riflettere… A 70 anni dalla sua uscita Simonetta Ramogida presenta il suo libro: “Roma città aperta” (Gangemi Editore) dove l’allora “piccolo Marcello” Vito Annicchiarico racconta la sua esperienza sul set con i grandi Roberto Rossellini, Anna Magnani, Aldo Fabrizi: “Ricordo la splendida Anna Magnani che mi accolse e amò proprio come un figlio. La pazienza e la bontà di Roberto Rossellini che mi spiegava con molta calma tutto quello che dovevo fare, e io lo facevo con grande facilità, come spesso accade ai ragazzini di quell’età. È un film che non mi stanco mai di guardare e ogni volta ritrovo l’emozione che ho sentito la prima volta, quando fu proiettato al Quirino il 24 settembre 1945. È un film che ha un ritmo costante, non ha pieni e vuoti. E mi commuove sempre”.
L’autrice attraverso il suo libro, arricchito da immagini che evocano ricordi nel lettore, ci conduce per mano nei luoghi del Pigneto dove fu girato il film e racconta l’umanità di un grande regista. Una testimonianza storica e un viaggio che svela anche attraverso documenti inediti, frammenti, emozioni e ricordi rimasti finora chiusi in un cassetto, vissuti da un ragazzino che ha partecipato anche al film Cuore, e Domani è troppo tardi, di Vittorio De Sica, e ad Abbasso la miseria! E Abbasso la ricchezza di Gennaro Righelli, mentre a teatro è stato sul palco con Aroldo Tieri in una pièce di Luigi Pirandello, L’uomo, la bestia e la virtù.
“Il libro è stato realizzato in un arco temporale di cinque anni – spiega Simonetta – sono stati utilizzati dichiarazioni e interviste. Sono molti i volumi che ho consultato e che ho trovato di estremo interesse per il viaggio che ho intrapreso insieme a Vito Annicchiarico. Ho cercato documenti negli archivi delle Biblioteche e Cineteche Nazionali, mi sono informata attraverso le Teche Rai e Rai Storia, la Fondazione Ente dello Spettacolo, la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia, la Rivista il Cinematografo, L’Istituto Cinecittà-Luce. Un contributo rilevante è derivato anche dalla lettura di settimanali come Gente o l’Europeo e dall’inseguimento dei convegni e seminari sul cinema e il Neorealismo che si sono succeduti in questi anni. Senza tralasciare le mostre fotografiche o le rassegne cinematografiche, come il Salina Film Fest, che nel 2009 è stato dedicato proprio al Neorealismo e a Roberto Rossellini, oppure al Festival del Cinema di Roma nel 2012 dove ho avuto modo di ascoltare Renzo Rossellini che raccontava suo padre quando era presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia. Ho visto film che non conoscevo, come Ossessione di Luchino Visconti, o Anno Uno di Roberto Rossellini. Presa dal sacro fuoco ho quindi deciso di passare in rassegna tutta la filmografia di Roberto Rossellini ma ho dovuto escludere per mancanza di tempo il suo apporto nel mondo degli audiovisivi, che è stato non solo rilevante ma innovativo. Poi mi sono concentrata sui film in cui Vito Annicchiarico è stato interprete, anche con il nome d’arte di Vito Chiari. Ho visto Domani è troppo tardi, di Vittorio De Sica, che ho trovato solo a Parigi in lingua francese, ho recuperato una copia del film Cuore dal figlio di Duilio Coletti, che vive a New York e un collega giornalista mi ha gentilmente concesso di prendere in visone Chi è Dio? di Mario Soldati. Non sono riuscita a trovare invece Un mese d’onestà! Paisà l’ho visto in una rassegna a Roma al Cinema Trevi (Cineteca Nazionale). Di recente è stato trasmesso su Rai Storia. Di recente, e con sorpresa, ho visto in televisione L’uomo la bestia e la virtù, nella versione interpretata da Vito Annicchiarico. Il mio viaggio è stato lungo…”
Nella prefazione Laura Delli Colli spiega: “Oggi si riesce ancora a parlare di Roma città aperta perché il film riesce ad essere “vivo” e a commuovere, emozionare, far riflettere sul passato con straordinaria freschezza, anche molti decenni dopo grazie a queste pagine scritte come un fiume in piena di ricordi, testimonianze, preziosa ricostruzione”.
Simonetta Ramogida fotografa e giornalista professionista, esperta di economia e finanza, editoria e comunicazione. Ha scritto per importanti giornali: il Messaggero, la Gazzetta del Mezzogiorno, Prima Comunicazione. Attualmente lavora presso Askanews, precedentemente ha collaborato con Agi e Ansa. Per l’Anica ha curato l’ufficio stampa di diversi eventi e convegni. È iscritta al Sindacato dei Giornalisti Cinematografici (SNGCI), ha incarichi all’Associazione Stampa Romana (ASR). Fotografa prevalentemente in bianco e nero, sue immagini sono state pubblicate su Vanity Fair, Reflex, Prima Comunicazione. I siti web di Repubblica e Sole 24 ore hanno pubblicato le fotografie della sua mostra ‘La magia dei Ponti’. È stata la prima giornalista in Italia a realizzare un reportage sui Centri di Prima Accoglienza pubblicato a cura del Museo Ken Damy, dal titolo Farda tra i Profughi, in occasione del centenario della Croce Rossa Italiana.
Vito Annicchiarico nasce a Grottaglie il 26-2-1934 e approda nel cinema nel 1944 dopo l’incontro magico con Roberto Rossellini, che lo scrittura per Roma città aperta nel ruolo del piccolo Marcello, il figlio di Pina, interpretata da Anna Magnani. Da questo momento e fino al 1950 la sua attività cinematografica si intreccia con la storia del Neorelismo: partecipa ad Abbasso la miseria! Di Gennario Righelli, e Abbasso la ricchezza di Vittorio De Sica con il quale gira pure Cuore e Domani è troppotardi. Con Cesare Zavattini e Mario Soldati prende parte al progetto di film-documentario per le scuole Chi è Dio? Partecipa a Un mese d’onestà e successivamente a Ok. John! mentre al teatro Quirino di Roma lavora con Anna Magnani e Aldo Fabrizi in Tor di Nona. Nel 1949 è ancora sulle scene con Aroldo Tieri in una piéce di Luigi Pirandello, L’uomo la bestia e la virtù. Torna sui banchi di scuola dopo aver rifiutato l’offerta di Rod Geiger di andare a lavorare e studiare cinema in America. Subito dopo il diploma e il servizio di leva nell’Aeronautica militare, inizia la sua professione in una multinazionale americana dove rimane fino alla fine della sua carriera. Nel 2004 partecipa al docu-film I figli di Roma città aperta di Laura Muscardin, per Nuvola Film. Successivamente nel 2011 prende parte al docu-film Voi siete qui, di Alberto Crespi.
Sara Aquilani