Sabato 21 febbraio si terrà la quinta edizione dell’International Open Data Day, per la terza volta anche in Italia. Le prime due edizioni italiane hanno visto la partecipazione e la cooperazione di tutti gli attori italiani in materia: dalle pubbliche amministrazioni locali ai piccoli imprenditori, dalle associazioni alle grandi imprese, dalle amministrazioni centrali alle aziende partecipate, dall’università ai centri di ricerca.
Quest’anno è stato riattivato il percorso partecipativo con un incontro a Bologna, il 17 dicembre scorso, ospitato dalla Regione Emilia Romagna. L’International Open Data Day italiano proverà a lanciare un modo nuovo di intendere il rapporto tra informazione, digitale e diritti, oggi i dati aperti non sono più solo una buzz word: fanno parte del vocabolario comune, entrano nei testi dei bandi pubblici e nella mission delle imprese, danno qualità ai curriculum dei giovani. Contemporaneamente, come era lecito aspettarsi, cominciano ad emergere i primi problemi reali, le difficoltà legate all’adozione di standard unici, alla definizione di protocolli di qualità da rispettare; e insieme, si comincia a fare una valutazione concreta sui vantaggi reali – anche economici – che dai dati aperti sono venuti finora a cittadini, associazioni, imprese e amministrazioni. L’IODD 2015 può essere anche l’occasione per soffermarsi, in maniera rigorosa ma costruttiva, sulle problematiche concrete, sui domini specifici, sugli attori reali.
L’evento Hub, che si svolge a Roma, è stato pensato in maniera un po’ differente dalle scorse edizioni proprio per affrontare il tema Open Data in Italia secondo questa nuova prospettiva, sfruttando al massimo l’occasione offerta da un incontro tra persone per condividere, discutere, proporre, anche fuori da schemi troppo rigidi.

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Dario Sautto
Dario Sautto: napoletano, giornalista e blogger, cronista di giudiziaria presso "Il Mattino", ha collaborato con il "Roma" e "la Repubblica", è stato direttore di una webtv, conduttore radio e tv