A partire dal 24 marzo sui siti del Gruppo QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno e sulla piattaforma Mediaset Play, i lettori potranno seguire una video-inchiesta a puntate interamente dedicata alla comunità di San Patrignano. Un viaggio attraverso le storie, le fatiche e i sogni dei ragazzi che ogni giorno, insieme alle famiglie e agli operatori, affrontano la dura lotta contro la tossicodipendenza.
‘San Patrignano era e rimane una grande famiglia. Oggi è una storia di 43 anni, con all’interno migliaia di storie.’ Alessandro Rodino Dal Pozzo, Presidente della Comunità San Patrignano
In Italia è praticamente impossibile trovare qualcuno che non conosca San Patrignano. Ma cosa rappresenta oggi San Patrignano? Qual è l’organizzazione della Comunità, quali gli scopi e i risultati?
I giornalisti di QN il Resto del Carlino hanno varcato il cancello e sono stati liberi di incontrare i ragazzi di oggi, ascoltare dalle loro voci una storia di caduta e rinascita, leggere nei loro occhi la disperazione della dipendenza, la fatica nel comprendere le nuove regole, la scoperta del lavoro come salvezza, la gioia di una nuova vita.
‘LA COMUNITÀ – I RAGAZZI DI SAN PATRIGNANO’ introduce i lettori di QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno all’interno di un microcosmo perfettamente organizzato, raccontando la vita sulla ‘collina’, con i visi e le voci di genitori e ragazzi, e di chi ha dedicato la propria vita a salvare chi si era perso.
Attraverso testimonianze dirette, l’inchiesta giornalistica fa emergere uno spaccato sociale devastante: quanto siano drammaticamente più giovani rispetto al passato i ragazzi che entrano nella Comunità, quanto sia ampio lo spettro delle droghe a basso costo disponibili sul mercato.
Il percorso di recupero passa attraverso la formazione professionale, le dure regole di convivenza, la condivisione di ogni momento della giornata, perché la rinascita a San Patrignano necessita impegno e forza di volontà.
Nell’inchiesta si racconta la sofferenza, ma anche le storie di amore e di ripartenza alla fine del percorso di recupero, quando con una sorta di emozionante cerimonia di uscita, parte della Comunità si riunisce per ricordare attraverso racconti e sorprese i passi che hanno portato i ragazzi a liberarsi dall’incubo della dipendenza e ad essere pronti per affrontare la vita ‘fuori’.
La video-inchiesta ‘LA COMUNITÀ – I RAGAZZI DI SAN PATRIGNANO fa parte del progetto di trasformazione digitale del Gruppo Monrif, che punta a sperimentare nuovi linguaggi d’inchiesta e di attrarre nuove audience. In questa strategia si inserisce la collaborazione con il Gruppo Mediaset che distribuirà la video inchiesta sulla piattaforma Mediaset Play in un’unica versione di 40 minuti.
‘Siamo oggi raggiunti da migliaia e migliaia di informazioni. Fatichiamo a capire, a distinguere, a orientarci. Per questo, il nostro Gruppo Editoriale comincia qui un nuovo percorso. Un percorso nel quale ci è chiesto di fermarsi ogni tanto: per cercare di saperne di più, di approfondire, di riflettere. Di conoscere, oltre alla cronaca, la storia: o, almeno, le storie. – scrive Michele Brambilla, Direttore di QN Quotidiano Nazionale e il Resto del Carlino – Questa su San Patrignano è la prima di una serie di inchieste realizzate dalle nostre redazioni e pubblicate su siti dedicati. Siamo partiti da San Patrignano perché è uno di quei temi che, ancora, dividono l’opinione pubblica. Indagando, andando ad ascoltare i protagonisti e i testimoni, abbiamo cercato di saperne di più: magari riscoprendo un’antica verità, e cioè che nulla è tutto bianco o tutto nero, e che il santo – come dice la Bibbia – pecca sette volte al giorno. Ma quello che conta è il raccolto della sua semina.’
La video inchiesta ‘LA COMUNITÀ – I RAGAZZI DI SAN PATRIGNANO’ è divisa in 4 puntate che saranno pubblicate su https://www.ilrestodelcarlino.it/sanpatrignano (dove è già visibile il trailer) e sui siti e sui canali social di QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno a partire da mercoledì 24 marzo:
1- LA DISPERAZIONE: NEL TUNNEL DELLA DROGA
“Ho guardato mio figlio negli occhi e ho visto il vuoto. Un giorno ho trovato una siringa tra le sue cose e mi è crollato il mondo addosso. Abbiamo capito che dovevamo farlo entrare in una comunità”, racconta la mamma di un ragazzo. “Il percorso di recupero inizia quando tu accetti di dover cambiare le cose. Devi essere messo alle strette e in genere sono le famiglie a metterti in quelle condizioni”, spiega il presidente di San Patrignano, Alessandro Rodino Dal Pozzo.
2- LA VITA A SANPA “Qui dentro i tuoi problemi diventano i problemi di tutti”. “Anch’io sono entrato nella comunità di San Patrignano, nel lontano 1985”, ricorda Alessandro Rodino Dal Pozzo. “La maggior parte delle richieste di ingresso arriva per telefono o per mail”, spiega Virgilio Albertini, responsabile dell’accoglienza. Spesso sono le famiglie a chiederlo. Per scelta, la comunità non ha mai chiesto ai suoi ospiti di pagare una retta. “La nostra è una comunità fondata sull’amore e sulla formazione professionale, con tantissime attività che sono state strutturate perché potessero diventare anche vendibili”, sottolinea Rodino Dal Pozzo. 3 – IL METODO: UNA COMUNITA’ CHE PUNTA AL REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO “Abbiamo 35 settori lavorativi ed è l’ufficio accoglienza che si occupa di assegnare a ogni ragazzo il proprio settore, a seconda delle sue caratteristiche”, spiega Virgilio Albertini, responsabile dell’accoglienza A Sanpa si producono vini, formaggi, salumi e tanto altro, ci sono il forno e il laboratorio di restauro, la tessitura e la falegnameria. I ragazzi si occupano di tutto all’interno della comunità: dai pasti alla lavanderia, fino ai piccoli lavori di manutenzione. “Ci impegniamo per sostenere la comunità e imparare un lavoro che sarà per noi fondamentale quando ci reinseriremo”, raccontano i ragazzi. 4 – L’AMORE E LA RINASCITA “L’amore è difficile a Sanpa”. Gli ospiti sono divisi tra uomini e donne, “perché non abbiano distrazioni. Molto spesso i ragazzi si illudono che l’amore e il sesso possano essere un modo per separare la tossicodipendenza, ma non è così.”, spiega Virgilio Albertini, responsabile dell’accoglienza Nonostante le regole ferree, sono nate tante coppie a San Patrignano. Quando arriva la fine del percorso, per ogni ospite è una festa nella comunità. Si organizzano scenette, canti, viene consegnata una pergamena. Ogni anno sono centinaia i ragazzi che terminano il loro cammino. “Continuiamo a seguire i ragazzi anche dopo la loro uscita. E fra chi porta a termine il percorso, a distanza di tre anni dalla fine – sottolinea Albertini – il 72% dei nostri ex ospiti non ricade nella droga”. |