Intervista a Paolo Siani – pediatra e deputato XII Commissione Affari Sociali
Obbligo vaccinale hai vinto. Quanto ha inciso la comunicazione?
Sono stati importanti due tipi di comunicazione, la prima delle quali è stata quella degli esperti sentiti in Commissione Sanità. È stata importante perché tutti i professionisti ascoltati, sia i medici di medicina generale che i pediatri, sia i presidi hanno spiegato al mondo della politica in modo chiaro e inequivocabile che sospendere l’obbligo vaccinale a solo un anno dall’entrata in vigore della legge era un errore ed esponeva i bambini e tutta la popolazione a rischi inutili.
E poi la seconda comunicazione attraverso la stampa, ma soprattutto i social, in cui con parole pacate, chiare ma decise abbiamo spiegato che le attuali coperture vaccinali non garantivano una protezione seria ed esponevano a rischio tutti i bambini non vaccinati e in particolare quelli che non potevano essere vaccinati perché affetti da immunodeficienze o malattie croniche.
Le persone si informano in rete quanto è pericoloso…
L’informazione in rete è pericolosa come tutte le informazioni messe a disposizione dei genitori e non controllate. Sui social sono presenti spesso notizie false senza nessuna valenza scientifica.
Da pediatra consigli per genitori spaventati…
Ai genitori bisogna parlare e spiegare sempre le cose che si dicono. Il tempo che si dedica ad ascoltare i genitori e quindi a comprendere le loro paure è sempre tempo ben speso. E più tempo si impiega a spiegare le ragioni per cui è utile e importante la vaccinazione più si riesce a far superare le paure ai genitori.
Compito del pediatra è fare in modo che i genitori possano prendere decisioni con maggiore decisione e consapevolezza, e quanto più è alta la tensione e la paura tanto più il pediatra deve essere pronto ad ascoltare e a saper spiegare tutte le condizioni di rischio e di beneficio.
Il pediatra sa bene che la comunicazione non avviene solo attraverso il linguaggio verbale, ma anche attraverso quello non verbale per cui bisogna stare attenti al tono della voce, all’atteggiamento che si assume durante la conversazione.
I genitori quando si rivolgono al medico si trovano in una situazione di svantaggio psicologico e possono essere portati a nascondere il proprio pensiero e allora spetta al medico saper decodificare tali messaggi.
Più il medico svolge bene questa funzione e meno i genitori andranno a cercare risposte sui social o comunque risposte non scientificamente controllate.