di LIVIA SERLUPI CRESCENZI –
Nel 2013 un milione di posti di lavoro non saranno ricoperti per mancanza di competenze. Si tratta di posti di lavoro digitali che non potranno essere ricoperti per mancanza di abilità specifiche, aprendo così uno spread tra occupazione possibile e competenze a disposizione. Una stima della Commissione Europea riportata da Roberto Sambuco, Capo Dipartimento Comunicazioni del Ministero allo Sviluppo Economico, durante il Forum Avaya 2013 che riunisce molti esperti e personaggi di rilievo della Community ICT Italiana ogni anno a Roma. “Noi viviamo – ha sottolineato Sambuco – una situazione drammatica in termini di occupazione, soprattutto giovanile e nello stesso tempo disperdiamo un patrimonio incredibile solo per mancanza di know how specifico”. Neelie Kroes, Commissario Europeo per l’Agenda Digitale, ha voluto creare, per fronteggiare questa situazione, una coalizione di paesi europei. “L’Italia – ha quindi ricordato il responsabile del MinSE – insieme ad altri Stati, saranno chiamati a Dublino il prossimo giugno per prendere degli impegni che risolvano la carenza di digital skills in Europa e creare un mercato unico”.
Il Forum di Avaya ha visto tutti gli esperti ICT concordi nel rilevare che l’Agenda Digitale promossa dal governo è ormai partita e potrà risolvere una parte importante della crisi che stiamo attraversando. Vitale, tuttavia, l’ eliminazione del Digital Divide ancora così imponente in Italia, come ha sottolineato Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting. “Abbiamo un problema anche culturale, perché il 40% della popolazione italiana ritiene che accedere a Internet sia una operazione inutile. Bisogna creare una cultura dell’innovazione – ha quindi ribadito Capitani – perché cittadini e imprese continuino a creare questo tessuto digitale così che l’innovazione non faccia più paura. Abbiamo una economia reale che rinvia al 2014 l’aspettativa di ripresa, ma l’economia digitale, invece, sta nascendo spontaneamente e prepotentemente, erompendo dal basso, indipendentemente da qualsiasi policy pubblica”. L’economia digitale, quindi, è il tassello indispensabile per lo sviluppo economico del Paese, “per questo – ha assicurato il rappresentante del MinSE – porteremo la NGN (Next Generation Networking o rete di prossima generazione) a 4 milioni di persone nel meridione nei prossimi due anni e tutti i cittadini italiani potranno accedere alle rete entro il 2014”. La situazione attuale del mercato digitale – ha sottolineato Antonio Preto, Commissario per le infrastrutture e le reti di AgCom, mostra come “sia indispensabile la concorrenza, con investimenti e parità di accesso in linea con l’UE, è necessaria, quindi, una regolamentazione adeguata del settore per lo sviluppo di reti efficienti nelle quali possa esserci concorrenza reale, magari promuovendo cooperazione per le infrastrutture e spostando il livello di competizione sui servizi”.
L’Agenda digitale può essere un punto di partenza – ha anche assicurato Gianluca Attura, Amministratore Delegato Avaya Italia – ma la chiave è che ognuno deve fare la propria parte comprese le aziende e l’industria”. Infatti “sono già nate in Italia le reti di impresa – assicura Ennio Lucarelli, presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici – Esse sono il modo per aumentare la massa critica e molte di queste aziende quest’anno si sono unite per approcciare meglio i mercati globali, un grande traguardo raggiunto che ha bisogno di essere supportato da una rete che funzioni capillarmente in tutto il Paese e non a macchia di leopardo, per questo occorre sensibilizzare la politica affinché l’Agenda Digitale prenda in considerazione anche le piccole realtà territoriali.