Il 24 febbraio alle ore 18:00 presso il Coworking Virvelle  (Piazzetta Barracano 13 – Salerno)  la presentazione del libro Soft revolution di Filomena Tucci edito da l’Erudita. Il manuale fornisce un quadro globale dell’Italia e contiene proposte per la ristrutturazione del paese.
Otto anni di crisi hanno radicalmente cambiato il mondo? Nel libro si cerca di delineare il profilo di una rivoluzione dolce, una rivoluzione per vivere meglio tracciando il profilo del rivoluzionario perfetto a cui non possono mancare doti come creatività, coraggio, resilienza, trasparenza e coinvolgimento, cultura, giovinezza, etica, visioni di bellezza e umanità.

Naturalmente non mancano consigli utili e proposte post Brexit per l’Europa che verrà ed un quadro dettagliato della digital revolution legata al mondo del lavoro che cambia da uomo a donna (Women’s revolution), da Nord a Sud (Southern revolution) e secondo le nuove capacità richieste (Talent revolution).
Con postfazione di Lino Morgante a Angelo Deiana che affronta il tema: rilanciare il Sud con la soft revolution.

Nel capitolo dedicato alla digital revolution si riporta il rapporto Istat Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo. Dal rapporto si scopre che dal punto di vista di uso di internet la diffusione è buona ma non troppo: usufruiscono della banda larga solo sei famiglie italiane su dieci mentre l’uso quotidiano della Rete riguarda soltanto un italiano su tre (36,9%). La concentrazione massima si attesta nella fascia di età 15-24 anni, in cui quasi tutti gli italiani si collegano e più della metà lo fa giornalmente. Possiamo segmentare la popolazione italiana rispetto a quattro livelli di competenze sul digitale (dati Istat cittadini e nuove tecnologie 2013). Chi non ha mai utilizzato internet è pari al 37% della popolazione 6-75 anni; Chi utilizza internet sporadicamente è pari al 13% sulla popolazione 6-75; Chi ha utilizzato internet negli utlimi 3 mesi ma non è in grado di utilizzare i servizi più dunque con un approccio attivo è pari al 24% della popolazione 6-75; Chi utilizza internet anche per i servizi più comuni è pari al 26% della popolazione.
Il 93,1% delle imprese con almeno dieci addetti si connette a internet tramite banda larga (dati 2013) un valore superiore alla media UE.
L’Italia risulta competitiva anche nel settore startup. La quota di imprese innovatrici è salita dal 31,5% al 35,5% (dati 2010-12) rispetto al triennio precedente. Il 45,4% di esse sono attive in ambito industriale, mentre il 29,5% nei servizi e il 20,3% nelle costruzioni.
L’Italia con questi dati si posiziona al di sopra della media europea. Anche il numero di laureati nelle discipline tecnico scientifiche risulta in aumento sono 13,2 ogni mille residenti tra i 20 e i 29 anni. Un risultato che ha consentito all’Italia il raggiungimento dell’obiettivo fissato dalla strategia di Lisbona ovvero la crescita del 10% in dieci anni. Un segnale positivo arriva dalla spesa dedicata a ricerca e sviluppo che incide sul pil italiano per l’1,26% cioè poco meno rispetto all’obiettivo europa 2020 fissato per il nostro paese (1,53%).

Quindici settembre 2008, la banca d’affari Lehman Brothers fallisce, dagli Stati uniti l’onda d’urto investe l’Europa. Otto anni dopo l’Italia, come altri paesi mediterranei, ne paga le conseguenze. crollate le borse e fallite le imprese al paese non è più sufficiente sopravvivere; è necessario rialzarsi, attenti sì a non inciampare nelle macerie del vecchio sistema, ma procedendo con la forza e la tenacia di una rivoluzione. Nulla di meglio per ricominciare che farlo allora dalle basi, con l’ausilio di un piccolo manuale pensato per i non addetti ai lavori, scritto per la formazione di un nuovo cittadino che getti le fondamenta di una nuova Italia. Filomena Tucci raccoglie in questo saggio la sfida di proporre un modello politico capace di mediare tra economia e politica, tradizione e innovazione.

Filomena Tucci è nata a Cosenza nel 1977. Laureata in Economia ha poi conseguito il master in Statistica. Presente da oltre dodici anni nel back end di governatori nazionali e locali, mentor di startup tecnologiche e PMI, ha creato la startup InGreen di monitoraggio ambientale.

Soft revolution

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.