Le rivendicazioni per la parità e il rispetto dei diritti permettono oggi di parlare di sostenibilità non solo in senso esclusivamente ambientale, ma anche economico e sociale. La sostenibilità sociale è fondamentale poiché garantisce condizioni eque di benessere tra classi e genere, l’inclusione sociale, la parità di genere ed il rispetto dei diritti umani. Senza sostenibilità sociale non si possono realizzare nemmeno quella economica ed ambientale, poiché la prima permette di sconfiggere discriminazioni e disuguaglianze e garantire la coesione sociale. Molti attori sociali oggi combinano la lotta per la sostenibilità sociale insieme alla difesa della sostenibilità ambientale, e tra di essi vi sono soprattutto molte donne, le quali hanno a cuore la salute del proprio pianeta ma sono tra le prime a risentire degli effetti dovuti ad una società ancora caratterizzata da disuguaglianze e discriminazioni.
Infatti, sebbene molte donne sappiano conciliare rivendicazione dei propri diritti e lotta per proteggere il pianeta, spesso non godono della giusta attenzione. Il progetto Donna è Innovazione nasce proprio per porre all’attenzione della società le donne che meritano di essere raccontate per loro costante e caparbia lotta contro le disparità di ogni genere.
In questo articolo approfondiamo il significato di “sostenibilità” e la storia della donna che sistematizzò il concetto di “sviluppo sostenibili”, Gro Harlem Brundtland, esempio di empowerment femminile e attivismo socio-ambientale.
1. Obiettivo “sostenibilità”: l’Agenda 2030 e il gender gap
Per garantire un presente ed un futuro migliore per il nostro Pianeta ed i suoi abitanti, nel 2015 le Nazioni Unite hanno definito l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: questa agenda definisce 17 obiettivi sostenibili che i paesi firmatari si impegnano a raggiungere entro il 2030.
Questi obiettivi dimostrano il superamento di una visione della sostenibilità come prettamente ambientale, riconoscendone l’importanza anche in altri settori, in primis economico e sociale. In ottica sociale, fondamentale per lo sviluppo sostenibile è la parità di genere, che costituisce uno degli obiettivi dell’Agenda: l’ONU si impegna infatti a sostenere il traguardo dell’uguaglianza di genere e l’empowerment, inteso come maggiore forza, autostima e consapevolezza, di tutte le donne e le ragazze.
Per la realizzazione di questo obiettivo sono necessarie iniziative politiche, giuridiche e sociali paritarie, e molte donne si battono costantemente contro la disuguaglianza, seguendo l’esempio di quanto fatto in passato da altrettante attiviste, tra cui Gro Harlem Brundtland.
2. Gro Harlem Brundtland: una vita tra attivismo e politica
Gro Harlem Brundtland è una politica norvegese impegnata nell’attivismo ambientalista. Nel 1974 fu nominata ministro dell’Ambiente ed è stata la prima donna in Norvegia a ricoprire la carica di capo del governo, assunta per tre volte tra il 1981 ed il 1996. La Brundtland è un chiarissimo esempio di donna che ha lottato per sfondare il tetto di cristallo, metafora che indica l’impossibilità di andare oltre per le donne.
Nella sua intensa attività politica, la Brundtland conciliò l’attivismo ecologico, la difesa dei paesi sottosviluppati e la lotta per i diritti delle donne, divenendo una delle donne pubbliche più influenti di fine ‘900, secondo l’Economist. Quando le chiesero quale fosse il senso della sua carriera, rispose: «Che i bambini norvegesi chiedano alle mamme, se anche un uomo possa fare il primo ministro».
La Brundtland non nascose mai in pubblico le sue debolezze, tanto da raccontare il dramma di madre che non era riuscita a vincere la depressione dei due figli. Tuttavia, l’infelicità privata non le ha tolto la volontà di proteggere le donne e il pianeta.
3. La sostenibilità secondo Gro Harlem Brundtland
Nel 1987, mentre era a capo della commissione dell’ONU Ambiente e Sviluppo (Commissione B.), la Brundtland stilò la relazione “Our Common Future – Il futuro di tutti noi”, noto come Rapporto B., in cui ridefinì la sostenibilità coniugando benessere e crescita economica.
In questa occasione, la Brundtland diede la prima definizione sistematizzata di “sviluppo sostenibile”: uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri».
La sostenibilità si basa quindi sul soddisfacimento dei bisogni essenziali e sullo sviluppo sociale, conciliando attività economiche e salvaguardia dell’ambiente.
4. La parità di genere: un obiettivo ancora troppo lontano
La storia di Gro Harlem Brundtland dimostra la necessità di sostenere leadership femminili che prediligono la sensibilità per l’ambiente, la promozione del bene comune e il rispetto dei diritti di ogni persona.
Agire per la sostenibilità sociale significa rivendicare e introdurre politiche paritarie, rivendicate soprattutto in vista del World Food Day, in data 16 ottobre: la parità di genere è infatti necessaria per fermare la povertà e la fame, permettendo eque retribuzioni e condizioni lavorative adeguate sia a uomini che donne. Numerosi studi hanno messo in luce i benefici derivanti da una piena valorizzazione del contributo femminile nell’economia e nella società, ma il raggiungimento della parità di genere nel mercato del lavoro è ancora lontano. Secondo il Global Gender Gap Report 2020 del World Economic Forum ci vorranno un centinaio di anni ancora per la completa parità.
Nelle prossime settimane condivideremo storie di donne che hanno sfidato le disparità di genere per realizzare i propri progetti innovativi. Per non perdere nessun articolo continuaci a seguire su Media Duemila e su Facebook (https://www.facebook.com/MediaDuemila/), dove pubblicheremo molti altri contenuti interessanti e potrai interagire con noi in attesa dell’evento di Donna è Innovazione a cui anche tu potrai partecipare.