“L’intesa col precedente governo per un aiuto – definito nei tempi e nell’oggetto – all’editoria giornalistica per superare l’emergenza congiunturale e sostenere il passaggio all’era della multimedialità non deve restare allo stadio delle buone intenzioni”. É quanto dichia il Presidente della Fieg, Giulio Anselmi. La legge di stabilità 2014 con il “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria” ha stanziato 120 milioni di euro in tre anni (2014-2016) volti ad incentivare gli investimenti delle imprese editoriali in innovazione tecnologica e digitale, l’ingresso di giovani professionisti nel campo dei nuovi media e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali. Il decreto attuativo doveva essere emanato entro il 31 marzo scorso, ma finora nessun passo avanti è stato fatto, anzi il Commissario straordinario per la revisione della spesa ha inserito i fondi tra i “trasferimenti aggredibili”. “La speranza – afferma Anselmi – è che il maldestro proposito di aggredire i fondi per l’editoria rientri tra le proposte di revisione della spesa che il premier Renzi ha manifestato l’intenzione di disattendere“.
Il mondo dei giornali soffre pesantemente. Gli effetti della recessione, con il pesante calo della domanda e la flessione dei consumi, hanno violentemente colpito il settore dell’editoria giornalistica. Diffusione e pubblicità calano. Gli editori discutono di ricavi e pubblicità in un contesto che per ora non sembra migliorare.
La diffusione segna -10,7% per i quotidiani e -14,1% per i periodici. La flessione è attenuata (e si assesta su un -5,9%) dal significativo aumento delle copie digitali (da 176 a 359 mila copie al giorno), ora censito da Ads. Gli investimenti pubblicitari continuano a calare, ma ad un tasso meno sostenuto (-2,8% a gennaio a fronte del -4% di dicembre 2013) e alcuni mezzi già segnano un dato positivo (+5,6% le radio e +1,6% le televisioni). La carta stampata, però, registra ancora un dato fortemente negativo, con una contrazione della pubblicità a due cifre: -15,1% per i quotidiani e -11,8% per i periodici. E appare limitato l’apporto della pubblicità online.
Tra il 2009 e il 2013 il numero dei giornalisti uscito dal settore dell’editoria giornalistica è stato di 1662 unità, 887 dai quotidiani e 638 dai periodici.
Nonostante la grave contrazione dei consumi nell’anno passato oltre 20 milioni di persone hanno letto almeno un quotidiano, quasi 29 milioni un periodico, oltre 5 milioni sono stati utenti dei siti web dei quotidiani e dei periodici.
E Giulio Anselmi, presidente della Federazione Italiana Editori Giornali con il vicepresidenti Azzurra Caltagirone e Giuseppe Ferrauto presentano lo studio annuale della Fieg sull’andamento economico dell’editoria giornalistica e sulle sue prospettive, “La Stampa in Italia 2011-2013”.
Dario Sautto
media2000@tin.it