Esperti ed esperte del mondo della letteratura per ragazzi/e hanno dialogato con personaggi del contemporaneo: dal mondo de lavoro con Susanna Camusso, alla cultura digitale con Maria Pia Rossignaud, al tema degli spazi urbani con Francesca Perani, alle tematiche ambientali con Fabio Gugliemi, ai rappporti e le relazioni con Patrizia Fistesmaire.
L’intento è stato quello di confrontarsi sulla necessità di un profondo cambiamento di scenari e di modelli di vita associata che il Covid 19 ha messo in discussione. Su questo sfondo di riflessione, anche la letteratura rivolta alla next generation è chiamata, con il suo linguaggio specifico, a recepire e veicolare le cose del mondo tramite il linguaggio delle emozioni, dell’onestà, della consapevolezza.
Come overture dell’incontro, la testimonianza delle ragazze e ragazzi di un liceo romano che hanno portato la loro condizione di incertezza, di mancanza di punti di riferimento, ma anche la loro voglia di partecipare e di essere coinvolti.
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Riprendendo volutamente la denominazione del Piano per la ripresa dalla crisi Covid-19, presentato al Parlamento europeo pochi giorni fa da Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ribattezzato: Next Generation EU, appare evidente quanto l’intento del meeting ne abbia ripreso la dicitura, sposandone in pieno la dimensione di investimento e assicurazione per il futuro.
La necessità di investire e allocare, non solo risorse economiche verso i paesi colpiti dalla pandemia, ma soprattutto risorse intellettive e di pensiero per sollecitare le intelligenze di giovani e meno giovani, appare condizione indispensabile per una strategia di sviluppo complessivo, teso al miglioramento globale delle nostre comunità.
Investire in risorse economiche deve voler dire unitamente, investire in cultura, in ricerca, in idee rinnovate che diano origine a scenari altri, a nuovi modelli di vita associata, pensati e proposti anche tramite copioni che raccontano ai più giovani le cose del mondo . Sono le idee, del resto che …cambiano il mondo.
Di questo forse hanno bisogno le prossime generazioni per assicurare una vita più umana, più rispettosa dei diritti, del benessere, dell’ambiente intorno a noi.
La letteratura per la fascia giovanile con le sue storie, con il linguaggio che le è più naturale, quello delle emozioni, della bellezza, della passione, dell’immaginazione, potrà e dovrà attraversare potentemente il magma di queste istanze e renderlo ancora più vivido, autentico, vero.
Numerose le osservazioni e le sollecitazioni pervenute dagli interventi.
Si è scelto di far partire l’incontro con le parole di una ragazza e di un ragazzo del Liceo Montale di Roma, una scuola che ha dato vita nel periodo della quarantena, ad una Radioweb, grazie alla quale gli studenti hanno proposto musica, interviste, discussioni. Nelle loro espressioni traspariva disorientamento, incertezza sul futuro, mancanza di punti di riferimento. Ma si è colta anche insoddisfazione per quella didattica a distanza calata dall’alto, senza alcuna preoccupazione di coinvolgimento da parte di chi ne deve fruire, rispetto a modalità , contenuti, coinvolgimento effettivo. Nelle loro parole la voglia di contare di più, di essere interpellati e ascoltati : monito di cui far tesoro per quando a settembre riapriranno le scuole!
Nella stessa direzione le parole di Patrizia Fistesmaire, Dirigente Psicologa presso il Consultorio Giovani di Lucca e che da anni lavora interfacciando i problemi dell’età evolutiva. L’attenzione è andata da parte sua alle risultanti di un’ interessante indagine territoriale svolta dal Consultorio della città toscana, utilizzando una campionatura di 100 ragazzi/e nel periodo di quarantena, e che indagava su come la fascia giovanile ha vissuto i contatti virtuali durante la quarantena. Anche nelle parole di FISTESMAIRE ritornano alcuni elementi già ascoltati: “impariamo da questi digital natives, aiutiamoli a creare per loro spazi di rappresentanza vera, in questo momento di forte incertezza per tutti, ci chiedono di essere coinvolti in modo concreto, di partecipare, di rendere veramente attivo sia l’apprendimento che l’insegnamento.
Su questa condizione ha insistito fortemente anche Susanna Camusso nel suo intervento: “ I giovani saranno i più penalizzati nel prossimo futuro in quanto a occupazione e spesso non conoscono le dimensioni reali in cui si attua e si vive il lavoro. Questo perchè lo si descrive poco e non se ne mette bene in evidenza la valenza preziosa di progettualità personale che esso può innescare”.
In particolare sono state tre le istanze che Susanna Camusso ha indicato per favorire una letteratura attenta alle dinamiche attuali: contrastare gli stereotipi tanto frequenti che relegano le donne in lavori considerati meno prestigiosi, ad es. quello della cura, pensata spesso come attività di scarsa rilevanza, e lavori da uomini, immaginati da sempre quelli più importanti, relegando spesso il lavoro di cura ad una marginalità, che la pandemia ha contraddetto e ricondotto al giusto valore; rendere effettive le condizioni di sicurezza e la tutela della salute in ogni forma di lavoro; difendere e riaffermare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, denunciando ogni forma di sfruttamento. Occorre dunque – conclude Camusso- “far comprendere ai giovani come stare realmente nel mondo del lavoro”, in una società che si definisce avanzata.
Un’altra forte notazione alla cura come dimensione prioritaria di riflessione, lo ha riservato Francesca Perani, architetta di Bergamo, attivista dell’Associazione europea RebelArchitette, quando il pensiero si sofferma a ripensare gli spazi urbani e privati, intorno a noi.
“La cura della città diventa oggi più che mai un nuovo sistema valoriale con cui le nuove generazioni dovranno fare i conti”- osserva Perani. In tale sistema l’attenzione di chi progetta si deve spostare verso le fasce deboli e i loro bisogni, verso l’integrazione degli spazi in un ripensamento che include anche la revisione degli spazi intimi del soggetto all’interno delle proprie abitazioni. Luoghi talmente importanti questi ultimi, nel periodo della quarantena, come luoghi di protezione e di sosta prolungata, ma anche luoghi da adeguare e trasformare rispetto alle esigenze di chi li vive.
Le suggestioni hanno continuato la loro esternazione grazie a Maria Pia Rossignaud, Direttrice della Rivista Media Duemila specializzata in cultura digitale che ha rivolto l’attenzione verso scenari comunicativi che hanno riconosciuto nel Covid 19, la “ tempesta perfetta”, in cui la comunicazione è diventata essa stessa “virale” sia che si trattasse di fake news o di informazioni attendibili, rinnovandone la condizione imprescindibile che essa rappresenta per ognuno, più che mai per la fascia giovanile. La comunicazione digitale è diventata in questa emergenza, nonostante i tanti problemi connessi, possibilità formativa (la didattica a distanza) ma ci impone anche una riflessione sugli scenari futuri di essa, circa l’impatto delle tecnologie tra cui l’intelligenza artificiale in primis su business e industria, ma anche sulla gestione della nostra vita quotidiana. Ebbene anche qui le prossime generazioni sono chiamate in causa con la loro intelligenza , creatività e soprattutto umanità tecnologica.
Il proseguo dell’incontro si è orientato verso i lidi della letteratura per ragazzi che attraverso Giuseppe Vitale, grafico, scrittore ed educatore dell’infanzia, ha presentato il …. Covid 19 ! cioè a dire un nuovo personaggio pensato per i più piccoli che proprio Vitale ha disegnato e creato, dal nome sconvolgente di “TERRORINO”.
Queste le parole di Giuseppe Vitale :“Il personaggio insolito è nato in un periodo in cui tanti di noi hanno avuto paura. Quando si parla e si crea per i bambini occorre essere onesti e non …barare al gioco e allora creare Terrorino per me, ha voluto significare dare una forma e un corpo alla paura stessa. Disegnare Terrorino significa provare a conoscerlo, e misurarsi con lui, sapere come comportarsi e dunque accettarlo. Quello di creare immagini infatti è il linguaggio con cui preferisco esprimermi”.
Sempre sui temi della letteratura si è misurata la nota scrittrice per ragazzi, Annamaria Piccione soffermandosi sui temi della fragilità, della vulnerabilità come elementi portanti di questo periodo, da non dimenticare mai nel rapportarci ai ragazzi e alle ragazze. “La letteratura per i ragazzi- sostiene Annamaria Piccione- ha bisogno soprattutto di belle storie che non devono rimanere legate, quasi intrappolate nel voler veicolare messaggi prestabiliti a tutti i costi. Le belle storie devono riuscire ad emozionare, a far indignare, a scuotere le coscienze se necessario, magari a far innamorare ….”
Sulla stessa linea l’intervento di Ilaria Tagliaferri, Direttrice della Rivista LIBER, esperta circa le tendenze attuali della letteratura per ragazzi. Anche per lei, oltre a mettere in evidenza il successo registrato in questi ultimi anni dal genere graphic novel sempre più ricco di proposte interessanti, nelle novità dei libri per ragazzi/e che ha elencato e mostrato: (dai 4 sino agli over 15 )Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio di K. Rundell (Rizzoli), Harold e la matita viola di C. Johnson (Einaudi Ragazzi), Clara e le ombre di A. Fontana (Il castoro), Ragazzo divora universo di T. Dalton (harper Collins Italia), vince sempre chi riesce a procurare emozione, sentimento, gioia, speranza, chi riesce potentemente a far battere il cuore, avvicinando empaticamente alle cose del mondo….
Anche Daniela Carucci, scrittrice e finalista Premio Strega 2020, con il testo Ruggiti (Sinnos editore) interviene con queste parole : “ I ragazzi/e hanno diritto a fruire di storie che parlano di qualsiasi cosa, purchè trattate con autenticità e onestà. L’atteggiamento di chi scrive deve essere quello di un adulto in ricerca, di chi non ha verità universali e messaggi inossidabili da fornire, ma accompagna e propone la voglia di trasformarsi, di essere flessibile per crescere e vivere nel mondo”.
Di mondo e di natura ha trattato invece Fabio Gugliemi, esperto di ambiente e di educazione ambientale che sottolinea la curiosità di ogni bambino e bambina verso gli elementi e i contesti naturali che spesso proprio la famiglia può inconsapevolmente presentare pieni di pericoli in un‘ottica iperprotettiva.
I giovani dimostrano naturalmente viva curiosità per ciò che è intorno a loro e ultimamente l’effetto Greta Thunberg li ha visti in moltissimi in piazza manifestare per le tante emergenze ambientali. Tuttavia, se un bel passo in avanti si è registrato come sensibilità e diffusione del messaggio, Guglielmi invita i ragazzi e le ragazze alla conoscenza scientifica dei tanti fenomeni naturali, proprio per poterne comprendere al meglio la possibilità di conservazione e salvaguardia.
Come ultimo intervento, il mondo editoriale e le parole di Donatella Caione, Responsabile di MATILDA Editrice, una casa editrice coraggiosa che ha fatto di numerose battaglie di rivendicazione dei diritti delle donne la propria bandiera . Ecco le sue parole:
“Il sessismo inteso come atteggiamento in tanto giornalismo e nella pressoché assenza delle donne nella task force di esperti, costituita dal governo per far fronte all’emergenza, hanno connotato nel nostro paese anche l’esperienza del Covid 19”.
Tuttavia non dimentichiamo che sono state proprio le donne ad essere in prima linea negli ospedali, negli Istituti per anziani, nelle abitazioni intente a seguire i figli alle prese con una didattica a distanza che per i più piccoli è stato necessario sostenere da una presenza di “cura” quasi sempre materna, essenziale ancora una volta.”
Dunque l’auspicio di Donatella Caione è che le narrazioni per la fascia giovanile rappresentino la realtà di questi temi e le evidenti contraddizioni che spesso manifestano . Tali temi, se presentati adeguatamente aiutano i/le giovani a crescere come persone rispettose dei diritti e delle identità altrui.
Un accento positivo a chiusura dell’intervento è andato alle metodologie di incontro tramite piattaforme web, ormai collaudate che hanno permesso, in questo periodo di distanziamento obbligato, di mettere insieme soggetti provenienti da varie aree del territorio italiano, eliminando tempi e costi di spostamento.
A chiusura del meeting, l’organizzatrice Maria Grazia Anatra, Presidente dell’Associazione Woman to be è intervenuta sottolineando il significato del Marchio NARRARE LA PARITA,’ voluto dall’Associazione Woman to be di cui è presidente e cioè un contenitore di iniziative diverse di cui questo incontro è una esemplificazione. Concludendo Maria Grazia Anatra si è augurata che questo scambio di visioni e punti di vista possa continuare in forme diversificate, trasformandosi gradualmente ma concretamente in un progetto editoriale/multimediale che sta prendendo forma, alla ricerca di sostegno concreto e di attenzione.