Il “Programma Sviluppo Startup & PMI innovative” ha l’obiettivo di supportare l’imprenditorialità innovativa, per la candidature hai tempo fino al 29/02/2016 Candidati ora.
Messaggio concreto che viene dalla giornata dedicata dalla Fondazione R&I a Roma nella sede di TIM #Wcap. L’Obiettivo della Fondazione è avvicinare il mondo della ricerca all’ industria. Le Startup rappresentano il nuovo ciclo industriale che i figli della digitalizzazione sono in grado di creare. Riccardo Varaldo, con parole chiave illustra i limiti del nostro paese che non è capace di sostenere il nuovo rinascimento imprenditoriale: “I vecchi hanno fatto la loro storia. Abbiamo bisogno di un rinascimento imprenditoriale ma anche di quello industriale. Obama per rilanciare l’economia ha deciso di riportare in patria l’industria manifatturiera, un tempo declocalizzata a noi serve il nuovo miracolo italiano. E solo i giovani possono compierlo”.
Ma come possono fare questi giovani a proporre una rivoluzione nel contesto di un Italia conservatrice. Le statistiche propongono un sistema paese fermo rispetto alle esigenze della società in velocissima trasformazione. “I politici non riescono a stare dietro al cambiamento – afferma Varaldo –. In Usa l’economia cosiddetta disruptive avanza, crea lavoro. Il nostro paese esporta solo l’ 11% di beni che si riferiscono al comparto tecnologico, gli USA arrivano al 25%, difendere i prodotti low tech ci porta verso il baratro. Continuamo a produrre prodotti a basso contenuto tecnologico ed il 25% dei nostri laureati deve andare all’estero così come i ricercatori”.
Piccolo è bello? Il risultato è sotto gli occhi di tutti: decrescita che non si può definire felice.
L’esempio della Corea del Sud che ha fatto scelte nette ed è cresciuta nel mondo digitale, così come Israele divenuto territorio preferito delle Startup segnano la differenza con l’Italia, che non ha fatto una scelta di campo. Ecco perchè Riccardo Varaldo ripete che la ricerca deve avere valenza imprenditoriale, se l’ industria non si collega alla ricerca muore. Siamo un paese con un altissimo indice per le pubblicazioni scientifiche, di cui altri approffittano. Tutta questa “scienza” non crea economia. Il messaggio delle grandi imprese presenti è chiaro: dobbiamo cambiare.
Chiara Signorini rilancia. “La Siemens oggi è un’azienda completamente diversa dal passato. Siamo nel mercato business to business. L’innovazione ha salvato l’azienda. Crediamo nelle idee, nel 2015 abbiamo dedicato 30mila persone alla ricerca”. Non è mancato un accenno ai Big Data ed all’esigenza di esperti in analisi: “Non basta raccogliere i dati – sottolinea – serve analizzarli”.
Le competenze nel mondo digitale stanno diventano il vero divario fra chi ne ha e trova lavoro e chi rimane intrappolato nel passato.