di ERMINIO CIPRIANO         

 

“Il Trattamento Automatico della Lingua come motore per l’innovazione” è lo slogan ribadito da Giordano Bruno Guerri, presidente del Forum TAL, che ha aperto la quarta conferenza sul Trattamento Automatico del Linguaggio. “La lingua italiana va tutelata – ha sottolineato Guerri – non solo dal punto di vista cruschiano e dei lincei, ma anche dal punto di vista tecnologico. Per questo temi di riferimento del convegno sono audiolibri e call center automatici”. Il presidente del Forum TAL ha poi ringraziato Maria Pia Rossignaud che ha dedicato all’evento il numero speciale di Media Duemila (di ottobre): “Uomo-Macchina un colloquio possibile”.

 

“La nostra lingua è in difficoltà – ha ammesso l’onorevole Paola Frassinetti, Vice Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati – e anche nella scuola esiste una situazione di degrado linguistico” riferendosi all’utilizzo di termini dialettali e soprattutto di anglicismi. “Questa contaminazione dell’inglese è diventata insopportabile – ha aggiunto Frassinetti – anche a causa del linguaggio parlato dai media”. In questa ottica va vista la proposta di legge sulla nascita di un Consiglio Superiore della Lingua Italiana, ha chiarito la responsabile, “che non vuole essere un doppione di altri istituti, ma un organo politico per la difesa della lingua italiana”. La proposta di legge, sottoscritta da tutti i partiti politici tranne la Lega, come ha spiegato ancora la Frassinetti: “intende sensibilizzare la scuola dove esiste un problema di lingua parlata e di lingua scritta (se pensiamo al forte utilizzo di sms da parte degli studenti) e tutelare la nostra lingua soprattutto a livello comunitario”. In occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia “la lingua è un fattore unificante anche per quegli stranieri che vengono nel nostro Paese ed è per questo – ha concluso il deputato – che bisogna puntare su cultura e istruzione”.

Sulla difesa della lingua soprattutto a livello europeo è intervenuta anche il Presidente dell’Accademia della Crusca, Nicoletta Maraschio, che si è soffermata sul multilinguismo, cioè “conoscere le altre culture attraverso lo studio delle lingue” che deve diventare anche una priorità italiana. “La nostra lingua è poco curata, c’è una coscienza linguistica debole – ha registrato la stessa Maraschio – per questo la Crusca organizza la Piazza delle lingue d’Europa, luogo di incontri e sede di dibattiti aperto a tutti, metafora molto forte perché concretizza il nostro rapporto con le altre lingue”. Sulla proposta di legge per la nascita di un Consiglio Superiore della lingua italiana il Presidente dell’Accademia della Crusca ha ricordato che un progetto simile è già stato presentato anni prima ed è stato fortemente contrastato da molti linguisti soprattutto perché “il governo non può entrare nelle questioni linguistiche, per questo ci sono scuole e istituti appositi. La Crusca resta favorevole a politiche di sostegno per la nostra lingua – ha ribadito Nicoletta Maraschio – ma contraria a intrusioni del Governo su questioni direttamente linguistiche”. 

L’ingegner Luigi Rocchi, Direttore Strategie Tecnologiche e Sviluppo Business Rai, si è detto d’accordo con l’onorevole Frassinetti sulla tutela dell’italiano anche se l’utilizzo della lingua inglese, nei media e a scuola, è diventato indispensabile. Soffermandosi sul sistema Hyper Media News di Rai ha ricordato come il TAL sia un elemento abilitante soprattutto per persone disabili: “la Rai è sempre attenta a coloro che trovano difficoltà ad utilizzare i normali mass media, per questo tra le ultime nuove iniziative ci sono l’audio rallentato e il televideo parlato”. 

Alla conferenza TAL 2010 è intervenuto anche il Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, Francesco Passerini, che si è soffermato sul ruolo dell’associazione: “l’OTM ha come compito il cercare di osservare le tecnologie più avanzate e farle conoscere e il TAL, cioè la possibilità di dare linguaggio alle macchine, è una di queste”.

Sull’importanza della parola anche in ambito giudiziario e sulle tecnologie che semplificano l’eccesso di informazioni si è espresso Stefano Aprile, responsabile Sistemi Informativi del Ministero della Giustizia: “pensiamo alla tecnologia per il miglioramento della parola (attraverso informazioni elettroniche o verbali digitali), per questo il trattamento automatico della lingua ci porterà a semplificare il nostro sistema giudiziario”.

 

Presenti alla quarta conferenza varie aziende di settore – Loquendo, PerVoice, Synthema, Vanguard, Speechcycle, Almawave, Cedat 85, Celct, Interactive Media, Rai – che hanno presentato sistemi sul TAL proponendo nei vari stand progetti e modalità operative di queste tecnologie. Esempi significativi di come le applicazioni sul trattamento automatico del linguaggio possono migliorare e velocizzare il rapporto del cittadino con i vari uffici amministratici sono stati offerti dai responsabili di call center di: Funzione pubblica, INAIL, INPS, Agenzie Entrate, Comune di Roma.

Nel corso della conferenza rappresentanti di centri di ricerca sul TAL in Italia – da Bernardo Magnini della Fondazione Bruno Kessler, a Giuseppe Attardi dell’Università di Pisa, a Maria Teresa Pazienza e Roberto Basili dell’Università di Roma Tor Vergata, a Emanuele Pianta del CELCT e FBK, a Marco de Gemmis e Pasquale Lops dell’Università di Bari, a Monica Monachini del CNR-ILC di Pisa – hanno presentato studi, ricerche e applicazioni in questo ambito. Una sessione speciale del convegno è stata dedicata ai progetti TAL in ambito comunitario: “La ricerca finanziata in Europa è molto importante – ha sottolineato Nicoletta Calzolari del CNR-ILC di Pisa – soprattutto in questo momento”. Roberto Cencioni, rappresentate della Commissione europea, si è soffermato sui fondi che l’Europa stanzia per i progetti TAL e sulle modalità di partecipazione per centri di ricerca e piccole e medie imprese.

 

Il direttore di Media Duemila, Maria Pia Rossignaud, ha moderato la tavola rotonda sullo sviluppo e sul mercato di audiolibri ed e-book in Italia: “Ritengo che la convergenza sia utile anche in questo campo e che piccoli e medi editori potrebbero servirsi di grandi società per affermare i loro prodotti”. L’ingegner Paolo Coppo ha mostrato esempi sulla prima voce sintetica italiana fino all’attuale Text To Speech emozionale e multilingua sviluppato da Loquendo. “Kindle con l’e-booAEDAk reader ha cambiato il modo di fruire libri – ha ammesso Coppo – e per noi ha creato un nuovo mercato di riferimento. Credo che quest’anno il regalo ambito di Natale sarà proprio l’e-book”. Cristiana Giacometti, cofondatore e amministratore de “il Narratore” ha evidenziato che il mercato dell’audiolibro in Italia non è mai decollato anche se negli ultimi anni c’è stata una crescente richiesta grazie all’offerta continua delle piccole case editrici. La stessa Giacometti ha ricordato che “dallo scambio e dal rapporto con altri editori il Narratore, con Emons e Full Color Sound ha creato l’AEDA, l’Associazione editori di audiolibri” che rappresenta il 70% del mercato italiano di audiolibri. La fondatrice della prima casa editrice di audiolibri italiana ha sottolineato il grosso lavoro che c’è dietro la produzione di un audiolibro rilevando che “l’utilizzo di voci sapienti (attori o autori stessi) distingue il nostro prodotto e lo rende qualitativamente più apprezzabile”. Sergio Polimene, direttore commerciale di “Emons“, ha rilevato che “l’ascolto di un audiolibro non sostituisce la lettura in cartaceo, ma serve a continuare a leggere quando non si ha tempo di leggere (per esempio quando si guida)”. Polimene ha poi parlato del jukebox di audiolibri, un interessante esperimento che Emons e il Narratore stanno facendo in venti librerie italiane tra Roma e Milano dove è possibile ascoltare dei pezzi di una quarantina di titoli: “è la dimostrazione di come l’ascolto di audiolibri non sostituisce affatto la lettura, ma la integra e la completa”. Il rappresentante della “Emons” ha poi parlato del progetto, maturato in seno all’AEDA, di portare l’audiolibro nelle scuole italiane: “immaginate un romanzo come I Promessi Sposi letto da una bella voce sapiente piuttosto che da quella di un semplice professore”.

 

Erminio Cipriano

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