La presidenza di turno italiana del Consiglio dell’Ue manca un obiettivo che pareva alla sua portata sul fronte roaming. E la fine dei sovrapprezzi per i servizi telefonici “extra confini nazionali” s’allontana, per il momento a tempo indeterminato.
Al Consiglio Telecomunicazione di fine novembre, l’ultimo del semestre, il sottosegretario Antonello Giacomelli prende atto del fallimento dei tentativi di compromesso tra i 28 e chiede che il negoziato tecnico sia sostenuto da un impulso politico per dire addio alle tariffe per il traffico all’estero “in tempi ragionevoli”.
“Dobbiamo registrare che nessuna delle bozze di compromesso ha trovato un grado di condivisione sufficiente, pure quelle che si distaccano dalle posizioni dei singoli stati membri, a iniziare da quella dell’Italia, che ha privilegiato il mandato di mediatore neutrale rispetto all’affermazione del proprio punto di vista”, ha spiegato Giacomelli in Consiglio, secondo quanto riferisce EurActiv.it.
L’ultima bozza di compromesso presentata ai ministri delle Telecomunicazioni dei 28 dalla presidenza italiana spostava al 15 dicembre 2016 – anziché entro il 15 dicembre 2015, come richiesto dal Parlamento europeo, o entro il 1° luglio 2016, come proposto dalla Commissione europea – la scadenza ultima per porre fine ai sovrapprezzi per i servizi telefonici mobili in roaming.
Diverse delegazioni, però, nutrono ancora dubbi sul testo e intendono continuare ad analizzare le possibili implicazioni della fine del roaming sui mercati nazionali, in attesa del parere del Berec, l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, atteso in questi giorni.

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Giampiero Gramaglia
Giornalista, collabora con vari media (periodici, quotidiani, siti, radio, tv), dopo avere lavorato per trent'anni all'ANSA, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Dirige i corsi e le testate della scuola di giornalismo di Urbino e tiene corsi di giornalismo alla Sapienza.