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Una città italiana, magari Torino, ‘capitale europea’ dell’innovazione? Lo so, può fare sorridere amaro, pensare di battere le città tedesche o nordiche o anche britanniche e francesi. Ma provarci si può, tanto più che ci sarà gloria, più che soldi, non solo per un vincitore. E’ aperto fino al 3 dicembre 2013 il bando per la migliore capitale europea dell’innovazione, la ICapital: le candidature s’annunciano numerose, non tanto per la somma in palio (500 mila euro), quanto per il prestigio che deriverà da un’affermazione.
Come capita di frequente, lo spunto ce lo dà Alessandra Flora, di EurActiv.it, e le informazioni vengono dalla Commissione europea, la cui iniziativa è aperta alle città con più di 100 mila abitanti, che abbiano lanciato azioni per l’innovazione attive almeno dal 1° gennaio 2010.
Per le città italiane, che già non partono favorite, visti i ritardi e le lentezze di casa nostra, tra banda larga e agenda digitale, la concorrenza sarà durissima: oltre ai 28 dell’Ue, possono partecipare anche i paesi associati al Programma quadro di ricerca dell’Ue (7PQ), cioè Norveglia, Islanda, Svizzera, Liechtenstein, Israele, Turchia, Serbia, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Albania ed Isole Faroe.
La giuria punta ad individuare un “ecosistema innovativo” urbano, che sia capace di collegare cittadini, organismi pubblici, università e imprese. La ICapital dovrà dimostrare di aver perseguito una strategia che risponda a precisi criteri e sia:

  • Innovativa, in termini di concetti, processi e strumenti;
  • illuminante, per attrarre talenti, finanziamenti, investimenti nonché di coinvolgere i cittadini;
  • integrata, richiamandosi agli obiettivi della strategia Europa 2020, cioè una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in tutta l’Europa;
  • interattiva, per costruire una comunità per l’innovazione all’interno della città e con altre città.

Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la ricerca, l’innovazione e la scienza, ricorda che “sette europei su dieci vivono nelle aree urbane, che generano i due terzi del Pil dell’Ue. Vogliamo esortare le città a innalzare la posta quando si tratta di innovazione e creare una rete di città in grado di condividere le migliori idee per il futuro”.
Secondo l’ultima classifica stilata nel 2012 dal Sole 24 Ore, le città più vivibili in Italia sono relativamente piccole – Bolzano, Siena, Trento -. Inoltre, la graduatoria teneva conto indicatori come tenore di vita, affari e lavoro, tempo libero, sicurezza, popolazione, servizi e ambiente, ma non specificatamente dell’innovazione. Secondo vari osservatori, Torino ha le caratteristiche giuste per concorrere alla qualifica europea.
Il prossimo programma di ricerca e innovazione dell’Ue per il periodo 2014-2020, Horizon 2020, punta a promuovere la catena dell’innovazione dalla scoperta scientifica allo sviluppo del prodotto “vicino al mercato”. Lo stesso vale per i finanziamenti regionali, che in futuro saranno incentrati maggiormente su ricerca e innovazione, ad esempio sulla costruzione delle infrastrutture di ricerca.

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Giampiero Gramaglia
Giornalista, collabora con vari media (periodici, quotidiani, siti, radio, tv), dopo avere lavorato per trent'anni all'ANSA, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Dirige i corsi e le testate della scuola di giornalismo di Urbino e tiene corsi di giornalismo alla Sapienza.