Lettera aperta per Media Duemila – 3 novembre 2022
Cara nipote Annalisa,
mentre te ne stai a lavorare sui monti del Trentino, infervorata a proteggere gli animali e l’ambiente, certamente più virtuosa di noi cittadini, ti voglio scrivere qualcosa del resto del mondo, se hai voglia di leggermi.
Dunque: a breve ci sarà la COP27, che è la Conferenza mondiale degli Stati sul tema del clima e dell’inquinamento. La COP26 si è svolta l’anno scorso a Glasgow: grande solidarietà sui mass media e sui social, pochi ritorni governativi, scarsi effetti sull’ambiente. L’India ha differito al 2070 lo stop ai combustibili fossili; Cina, Russia e Arabia Saudita dopo il 2060 e altri Paesi disperati hanno addirittura ripensato a riaprire centrali nucleari.
Il fatto è che senza energia, oggi prevalentemente prodotta da combustibili tradizionali inquinanti, tutta l’economia mondiale si arresta, il sistema collassa e … siamo tutti morti. Allora la transizione ecologica è costretta a rallentare e l’inquinamento incalza. Siamo tra l’incudine e il martello.
Torniamo alla COP27. Si terrà in Egitto dal 6 al 18 novembre prossimo, a Sharm-el-Sheikh, luogo più adatto al turismo che alle discussioni politiche. Tra gli sponsor c’è pure la Coca Cola (in cerca di pulizia tecnologica, dopo aver inquinato con la plastica per decenni, senza citare i danni dello zucchero …). Manifestazioni giovanili di supporto-contestazione difficili, suppongo. Aria condizionata a manetta, elogi al Presidente egiziano per l’ospitalità, nonostante le disuguaglianze sociali del Paese che sono notevoli insieme alla penuria di diritti civili. L’evento fa il paio con i prossimi Mondiali di Calcio in Qatar, dove i lavori di preparazione sono costati vite umane e sprechi colossali per dare lustro a un regime autoritario. Anche qui tra l’incudine e il martello, o se preferisci: tra il gioco e i soprusi.
Al ‘salotto’ della COP27 al centro dei colloqui ci sarà l’adattamento climatico. Gli obiettivi concreti saranno: – ridurre le emissioni per limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C; – migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici e l’assistenza alle comunità più vulnerabili del mondo; – assistere con finanziamenti importanti i Paesi in via di sviluppo; – far partecipare inclusivamente e attivamente tutte le parti interessate, pubbliche e private, ai negoziati delle Nazioni Unite.
Ottimi titoli, vedremo in pratica che cosa saranno capaci di mettere in pista i leader partecipanti. Resta la speranza che cresca la soglia di attenzione degli umani verso i problemi globali della Terra e che aumenti la sensibilità di una coscienza planetaria per la sopravvivenza.
La scienza e la tecnologia ci possono senz’altro aiutare, se i Governi ci dedicheranno attenzione, democraticamente.
Speriamo in bene, sempre che una guerra non aggiunga martellate sopra le nostre teste.
Ciao bella, sii gentile con gli orsi se li incontri, ma non abbracciarli!
Paolo