Comunicare l’istituzione nella “Società dell’Informazione”, quando tutto cambia e i tempi delle mutazioni sono veloci, rappresenta un’azione di grande responsabilità e, insieme, una sfida quotidiana. Comunicare e informare però non sono sinonimi, ma richiamano significati e filosofie addirittura antinomiche. Partendo da questa distinzione ” La fabbrica della democrazia. Come comunica(re) il Parlamento”, un saggio di Laura Trovellesi Cesana edito da Guerini e Associati, propone una analisi anti retorica, condotta attraverso parole-chiave come ” fonte primaria” e “pluralismo delle fonti”, del ruolo del giornalista all’interno delle Istituzioni, con particolare riferimento al Parlamento, analizzando il significato della mediazione svolta dal professionista dell’informazione.
I sei capitoli che compongono le 190 pagine del libro e il “lessico essenziale”, una sorta di glossario della comunicazione istituzionale che si presta ad una lettura autonoma, capace di assolvere al ruolo di chiarificazione dei concetti non sempre semplicissimi di cui si alimenta la moderna comunicazione nei luoghi della politica, sono introdotti da una prefazione di Stefano Folli.
Il libro coglie il valore del bagaglio deontologico e della responsabilità istituzionale che ne deriva, esamina i principi costituzionali che ispirano l’esercizio dell’attività informativa, passa in rassegna assetti regolamentari, norme e prassi, attingendo dall’ esperienza professionale svolta dall’autrice nelle istituzioni, prima come cronista parlamentare all’Agi, all’Asca e a Il Nuovo.it , passando dal 1996 al 1998 a RaiDue con ‘TeleCamere’, e poi all’ufficio stampa e internet del Senato della Repubblica. “La fabbrica della Democrazia”, però, non è un catalogo di leggi ne’ un compendio di teorie alla stregua della vasta pubblicistica che si è accumulata negli ultimi anni attorno al tema della comunicazione istituzionale. Il libro è un racconto di come funziona veramente il mondo dell’informazione nelle istituzioni. È l’esplorazione di un terreno per certi aspetti ancora incognito, sicuramente non lineare, che tuttavia investe alcuni aspetti cruciali della dialettica democratica.
Il libro attraversa la storia democratica dell’Italia utilizzando la chiave dell’informazione ” da dentro” le istituzioni, dagli albori della comunicazione istituzionale, che l’autrice fa risalire al 1951, con la nascita per volontà di De Gasperi della rassegna mensile “Documenti di vita italiana”, fino ai giorni nostri, al Senato tra “il non più” e il ” non ancora”.
Uno stile asciutto, ricco di riferimenti bibliografici e di richiami scientifici, ma non accademico, rivolto non solo al circuito degli addetti ai lavori, fa di questo libro uno strumento nuovo. Il libro che mancava nell’oceano della pubblicistica sulla comunicazione. Perché, in fondo parla, con autentica partecipazione e forte amore per la professione di giornalista, non di comunicazione. Ma di informazione.

LAURA TROVELLESI CESANA
LA FABBRICA DELLA DEMOCRAZIA
COME COMUNICA(RE) IL PARLAMENTO
GUERINI E ASSOCIATI EDITORE, MILANO, 2016
Pagg.190, euro 18,50

Articolo precedenteEurActiv – TuttiMedia e Media Duemila insieme nel progetto Media4EU Tour d’Europe
Articolo successivoBoldrini social e false notizie – dalla bufala alla post veritÃ
Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.