di DERRICK DE KERCKHOVE.
Tutti sono in movimento oggi. Anche quelli che cercano di restare fermi sono scossi nella radice del loro essere e subiscono l’effetto determinante delle reti. Noi siamo tutti “dislocati”, nuovi nomadi, come si dice oggi.
Il turista digitale è un turista che non improvvisa, per lui o per lei il pianeta è formato mappa digitale (Google Maps). Consulta uno o più blog, valuta le opinioni degli amici su Facebook e prenota tutto on line. I networks stanno diventando le estensioni tecniche del corpo che ha bisogno di gestire e pianificare i movimenti. Così come i movimenti muscolari richiedono una rapida fase di modellazione e di guida “pre-gestuale”, il viaggiatore di oggi necessita di accedere all’informazione istantanea e pertinente sul come, dove e quando del suo viaggio. Quando sono stato invitato a Shenyang, nel nord-est della Cina, attraverso Google Map e Panoramio.com ci sono praticamente già stato. Ho visto le foto scattate da coloro che ci sono già stati, ho visto tutto ciò che c’è da vedere.
La mia riflessione: social network, blog, forum, chat e podcast, in particolare, giocano un ruolo centrale nell’indirizzare la scelta dei potenziali turisti. Questi strumenti creano continuamente nuove comunità (o gruppi) di interesse. Stefano Consiglio, uno dei miei colleghi della Facoltà di Sociologia dell’Università “Federico II” di Napoli, ha creato un interessante social network basato su un vecchio format dedicato al turismo nei tempi passati. Gli “Angeli per Viaggiatori” sono volontari che accolgono i turisti e mostrano loro la città. L’idea non è nuova, già a partire dal XIX secolo esistevano organizzazione che mettevano in contatto turisti, viaggiatori di ogni tipo e popolazioni locali. Ma la velocità di accesso alla comunità dei volontari, come pure dei potenziali turisti, e gli strumenti per gestire i contatti, sono del tutto nuove. Tutto, ieri come oggi, si basa sul passaparola. La tecnologia è diversa ma la finalità è uguale: creare o distruggere una reputazione.
Certo che il potere del “passaparola elettronico” è grande. Le persone che frequentano i social network sono sempre più influenzabili da un fattore unico: la raccomandazione che avviene tra gente dello stesso network. Le tradizionale forme di pubblicità segnano il passo. Ecco che ognuno di noi diventa di fatto il nodo di una rete di relazioni che unisce persone e luoghi molto lontani nella realtà.
Oggi si sta diffondendo anche un nuovo fenomeno legato sempre al mondo del turismo: le persone tendono a saltare da un posto all’altro senza fermarsi, a valutare ed assaporare la bellezza dei luoghi, e non sembrano essere interessate al percorso compiuto da una meta turistica all’altra. In treno, attraversando i paesaggi più belli d’Italia, spesso mi sono accorto di essere l’unico a guardare fuori dal finestrino. I miei compagni di viaggio solitamente sono al telefono o rinchiusi in un mondo fatto di mp3, computer…
In passato il turismo era diretto, adesso è ipertestuale, ecco una sostanziale differenza. Nel nostro secolo si va on line per scoprire un determinato posto prima ancora di iniziare il viaggio, non ci si preoccupa più di portare la guida Michelin (né macchina, né bicicletta).
Derrick de Kerckhove