Ucraina

E’ in corso al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York l’Assemblea generale delle Nazioni unite, 78° edizione di un solenne – e sterile – rito annuale che riunisce leader di quasi tutti i Paesi del Mondo. Ma è fumo negli occhi lasciare credere che possano uscirne progressi sui grandi mali dell’Umanità, l’insicurezza, la povertà, le diseguaglianze, le migrazioni, il cambiamento climatico: l’Assemblea non è un’occasione di negoziato, ma una successione di discorsi, incontri d’area, colloqui bilaterali; una serie di testimonianze, impegni e promesse, spesso contraddittorie l’una con l’altra.

Quest’anno, poi, le assenze prevalgono sulle presenze: dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, l’organo che all’Onu decide – i voti dell’Assemblea non sono vincolanti -, c’è un solo leader, il presidente Usa Joe Biden. Non ci sono Putin, colpito da un ordine di cattura per crimini di guerra della Corte penale internazionale, e Xi; e neppure Macron e Sunak. C’è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che l’anno scorso intervenne virtualmente.

Biden invita a non smettere di sostenere Kiev: “La Russia pensa che il mondo si stancherà e lascerà che brutalizzi l’Ucraina senza conseguenze. Ma se abbandoniamo i principi della Carta dell’Onu … per placare un aggressore, quale Stato membro potrà sentirsi sicuro e protetto?”. Biden aggiunge: “Noi e Kiev vogliamo la pace, la Russia le sbarra il cammino”.

Zelensky, che oggi giovedì 21 settembre, è a Washington, alla Casa Bianca e al Pentagono, lancia un duro ‘j’accuse’ contro la Russia e avverte che Mosca sta usando come armi “il cibo, l’energia e persino i bambini”: quanto accaduto all’Ucraina può accadere ad altri Paesi, se dovesse ora venire meno il sostegno a Kiev. La controffensiva ucraina “sta avendo successo… Andiamo avanti lentamente, ma andiamo avanti”.

Poi, un annuncio a sorpresa: l’Ucraina sta preparando “un vertice mondiale della pace” cui invitare tutti i leader mondiali contrari all’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia. Il progetto è suggestivo, ma ancora vago e al fondo incoerente – la pace si fa coi nemici, non fra gli amici -.

Chi continua a tessere la tela del negoziato è Papa Francesco, che ripropone l’allarme sul “Mondo nella morsa di una terza guerra mondiale combattuta poco alla volta e, nel tragico caso del conflitto in Ucraina, non senza la minaccia di ricorrere alle armi nucleari”. In ottobre Putin sarà a Pechino per consultazioni con Xi, che andò a Mosca in marzo. In Cina è appena stato l’inviato d Francesco, il cardinale Matteo Zuppi

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Giampiero Gramaglia
Giornalista, collabora con vari media (periodici, quotidiani, siti, radio, tv), dopo avere lavorato per trent'anni all'ANSA, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Dirige i corsi e le testate della scuola di giornalismo di Urbino e tiene corsi di giornalismo alla Sapienza.