Diplomazia e combattimenti s’intrecciano, tra l’Ucraina, dove i russi avanzano su Kharkiv, mentre il segretario di Stato Usa Antony Blinken torna a Kiev, e la Striscia di Gaza, dove l’attesa d’un’operazione di terra massiccia a Rafah è sfibrante, mentre le trattative stallano.
Per la prima volta da mesi, c’è più fermento sul fronte ucraino che su quello mediorientale. E, oggi e domani, a Pechino, i presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin s’incontrano: una visita di Stato in pompa magna, la prima missione all’estero di Putin dall’insediamento per il suo quinto mandato e la seconda in Cina in sette mesi.
Ufficialmente, la missione a Kiev di Blinken vuole riassicurare l’Ucraina sul sostegno degli Usa e dell’Occidente, in un momento di difficoltà per l’esercito ucraino, nell’attesa dell’arrivo degli aiuti promessi e stanziati da Washington, dall’Ue e dalla Nato. Ma non è escluso che il segretario di Stato Usa abbia sondato presidente ucraino Volodymyr Zelenski, che chiede con urgenza batterie Patriot e altri sistemi di difesa anti-aerea, sulla gravità della situazione al fronte, dove la città di Vovchansk è diventata un luogo simbolo della ferocia dei combattimenti come Mariupol prima e Bakhmut poi.
Blinken torna a Kiev dopo oltre otto mesi – nel frattempo, è stato sette volte in Medio Oriente -, mentre è in atto l’offensiva e l’avanzata delle truppe russe nel Nord-Est dell’Ucraina: gli invasori hanno occupato diverse località, le conquiste territoriali più significative dalla fine dell’estate 2022; e Kharkiv, ripresa dagli ucraini allora, è di nuovo sotto tiro, anche se analisti militari ritengono che Mosca voglia solo creare un cuscinetto per mettere i suoi territori al riparo da droni e missili ucraini.
Non è univoca neppure l’interpretazione degli avvicendamenti di ministri e generali a Mosca e Kiev. Putin rimpiazza il ministro della difesa Sergei Shoigu con Andrey Belousov, un civile, un economista. Zelensky rimuove il comandante responsabile dell’area di Kharkiv, dopo avere anche avvicendato il comandante delle operazioni speciali.
A Mosca, Putin celebra l’anniversario della Vittoria sul Nazismo sulla Piazza Rossa, denunciando “l’arroganza” dell’Occidente che rischia di trascinare il mondo in un conflitto globale. “La Russia farà tutto il possibile per prevenire un confronto globale, ma non permetteremo a nessuno di minacciarci … Le nostre forze strategiche – leggi nucleari, ndr – sono pronte a combattere”.