Poggia su tre pilastri la nuova strategia della Commissione europea per realizzare, entro il 2016, un mercato unico digitale: migliorare l’accesso a beni e servizi digitali in tutta Europa per i consumatori e le imprese; creare un contesto favorevole e parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi; massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale. Tutto ciò nella convinzione che migliorare l’integrazione digitale significa dare ossigeno alle imprese e risorse ai cittadini.
La strategia per il mercato unico digitale è stata presentata il 6 maggio dalla Commissione europea e si articola in 16 azioni per sbloccare settori come il commercio online, le telecomunicazioni via Internet, le app e i motori di ricerca. L’integrazione digitale si conferma, così, una delle priorità dell’Ue, come sarà certificato dal Vertice di fine giugno, il 25 e 26.
Su EurActiv.it, Giuseppe Latour ricorda che i limiti alle operazioni online costituiscono un freno per il mercato. Attualmente, solo il 15% della popolazione europea effettua acquisti via Internet da un altro Stato membro. Per questo, le imprese che operano online e le start-up non possono trarre pieno vantaggio dalle opportunità di crescita offerte dalle nuove tecnologie. Solo il 7% delle Pmi, infatti, oggi vende all’estero. Il mercato unico digitale mira ad abbattere le barriere regolamentari esistenti tra i 28 mercati nazionali, creando un’unica economia digitale integrata.
Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione e responsabile per il Mercato unico digitale, presenta così l’iniziativa: “La nostra strategia è un programma ambizioso e necessario che contiene iniziative mirate ai settori in cui l’Ue può fare davvero la differenza. Esse preparano l’Europa a raccogliere i frutti del futuro digitale e daranno ai cittadini e alle imprese la libertà di beneficiare appieno, anche online, dell’enorme mercato interno europeo. Le iniziative sono interconnesse e si rafforzano reciprocamente”.
Fra le 16 azioni previste, ci sarà l’introduzione di norme per agevolare il commercio elettronico transfrontaliero, guardando in particolare alla protezione dei consumatori. Saranno assicurati servizi di consegna dei pacchi più efficienti a prezzi accessibili. Saranno rimossi i blocchi geografici per l’accesso ai siti di commercio via Internet.
Ancora, saranno aggiornate le regole sul diritto d’autore, per migliorare l’accesso dei cittadini ai contenuti culturali online. Sarà revisionata la direttiva sulla trasmissione via satellite e via cavo. Si lavorerà sugli oneri amministrativi legati ai diversi regimi Iva e alle regole in materia di frequenze radio e televisive.
Si agirà su tutta la filiera delle piattaforme online (motori di ricerca, social media, app store), specie per quanto riguarda i dati personali. Sarà proposto un partenariato con l’industria sulla sicurezza informatica “nell’ambito delle tecnologie e delle soluzioni per la sicurezza delle reti”.
Infine, sarà avviata un’iniziativa europea per il libero flusso dei dati, “per promuoverne la libera circolazione nell’Unione europea”. Dovranno essere rimosse tutte le restrizioni collegate al luogo in cui si trovano i dati. E saranno elaborate norme specifiche per alcuni settori del mercato unico digitale, come la sanità elettronica, la pianificazione dei trasporti o l’energia.

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Giampiero Gramaglia
Giornalista, collabora con vari media (periodici, quotidiani, siti, radio, tv), dopo avere lavorato per trent'anni all'ANSA, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Dirige i corsi e le testate della scuola di giornalismo di Urbino e tiene corsi di giornalismo alla Sapienza.