Numerose associazioni romane hanno sottoscritto un Manifesto per Roma capitale europea, che verrà proposto a tutti i candidati sindaco, in vista delle amministrative dell’autunno prossimo.

Il Manifesto, predisposto dalle Associazioni Per Roma e Passo Civico e dal Movimento federalista europeo, è stato presentato nel corso di una manifestazione martedì 8 giugno, presenti parlamentari dell’Osservatorio parlamentare per Roma e numerose associazioni.

Con l’auspicio che la campagna elettorale possa segnare un salto di qualità, all’insegna di un’apertura all’Europa, il documento chiede impegni concreti alla futura Giunta capitolina per un confronto costante con la realtà europea, con l’obiettivo di adeguare i livelli sociali, economici, culturali della città a quelli delle altre capitali d’Europa.

Il Manifesto chiede, inoltre, al futuro sindaco iniziative per collocare la capitale italiana al centro delle politiche europee nei campi in cui il ruolo di Roma appare incontestabile come il Mediterraneo, la solidarietà internazionale, la cultura.

A tale scopo, il Manifesto sollecita:

  • la nomina di un assessore per l’Europa con rango di vice-sindaco con la delega per tutte le iniziative per il rilancio del ruolo europeo della città;
  • il rilancio dell’Associazione fra le capitali dei Paesi dell’Unione europea;
  • la convocazione a Roma di una Conferenza annuale delle capitali mediterranee;
  • la creazione delle condizioni perché a Roma si insedi una istituzione comunitaria per il Mediterraneo.

Questo il testo integrale del Manifesto per Roma capitale europea, aggiornato all’8 giugno e soggetto a ulteriori modifiche:

“Roma Capitale europea”: sia questo l’impegno dell’amministrazione della città. Nella certezza che nell’Europa è il futuro di Roma e dell’Italia e che su Roma l’Europa può contare per l’indispensabile rilancio nel quale oggi essa è impegnata.

Essere una Capitale europea deve significare per Roma porsi finalmente al livello delle grandi città d’Europa, ricercando in un costante confronto con le altre Capitali modelli e riferimenti per migliorare servizi pubblici, qualità della vita, standard sociali, garanzie di trasparenza e legalità. Utili strumenti in tal senso possono venire da un efficiente impiego del Next Generation EU e delle altre opportunità di finanziamento comunitario di cui può beneficiare in modo sinergico il territorio vasto dell’area metropolitana.

Fondamentale appare il tema della transizione ecologica, intesa anche come difesa del territorio, del paesaggio e del decoro urbano. Raccolta differenziata, green economy, energia solare, trasporti integrati e tutela dell’ambiente devono divenire sinonimo di rispetto e sviluppo del nostro territorio. Anche l’innovazione e la ricerca scientifica devono diventare elementi portanti di sviluppo. Aumentare l’apertura anche telematica delle amministrazioni locali migliorerebbe la trasparenza, l’accessibilità e l’efficienza amministrativa, accrescendo la partecipazione e la stessa fiducia dei cittadini negli enti locali.

Allo stesso modo la cultura può divenire il volano della ripresa economica, con ampi risvolti sul rilancio del turismo nella capitale. La creazione di un sistema integrato di diversi settori tramite l’uso di avanzate applicazioni tecnologiche potrà contribuire alla costruzione di una politica industriale della cultura come fattore determinante della crescita economica della Capitale. Ciò fa parte del DNA stesso della città.

Essere una Capitale europea, tuttavia, significa per Roma molto altro ancora.

Roma deve tornare ad essere riconosciuta quale simbolo del processo di integrazione europea, deve assumere per l’Unione quel ruolo di guida morale e di ispiratrice ideale della Res publica federale europea che la storia le assegna e che i popoli le riconoscono: non fu per caso se venne scelta Roma – e il Campidoglio – per la firma dei Trattati che nel 1957 sancirono la nascita delle Comunità europee, nucleo di quella che oggi è l’Unione di ventisette Paesi.

Questo significa per l’Amministrazione cittadina impegni concreti per valorizzare il ruolo cosmopolita di Roma, particolarmente laddove il suo primato non può non essere rivendicato. Un ruolo tanto più centrale nel momento in cui l’Unione europea sta riflettendo sul proprio futuro attraverso la Conferenza appena avviata.

Roma sia per l’Europa il punto di riferimento per una politica di apertura internazionale, di pace e di solidarietà. È questo il forte messaggio che viene dalla sua storia secolare, dal suo ruolo di capitale religiosa universale. Roma, città aperta al mondo, deve adoperarsi convintamente per la creazione di nuove forme di cooperazione tra i popoli. A partire dall’area del Mediterraneo, un’area alla quale essa da sempre è strettamente legata e dalle cui sorti non si può prescindere.

Roma si faccia ispiratrice per il futuro dell’Europa di nuove politiche di rilancio della cultura, dell’arte, delle scienze. Nei tesori artistici, nei saperi, nelle grandi idealità, nei valori dello spirito e della religione di cui Roma è principale depositaria universale della matrice comune dei popoli europei. Su questi deve poggiare il processo di rilancio dell’Unione e Roma deve esserne al centro.

Ma per tutto ciò sono necessarie scelte convinte.

Proponiamo alcuni impegni concreti e immediati per l’Amministrazione comunale:

  • Istituire un Assessorato per l’Europa che, dotato di mezzi adeguati, gestisca in modo efficace e trasparente tutte le risorse messe a disposizione della Amministrazione comunale dal Next Generation EU e dagli altri fondi europei. A questo Assessorato faranno riferimento tutte le iniziative dedicate dalla Amministrazione alla promozione della dimensione europea della città. Il titolare dell’Assessorato dovrà assumere il rango di Vice Sindaco.
  • Incentivare la partecipazione dei cittadini alla Conferenza sul futuro dell’Europa, anche grazie alla valorizzazione dell’apposita piattaforma telematica messa a disposizione dalle istituzioni comunitarie per la partecipazione popolare.
  • Promuovere un capillare piano di iniziative in città -soprattutto nelle scuole-per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche europee e sulla vocazione europeista di Roma, coinvolgendo associazioni, movimenti, ONG, mondo cooperativo e no profit di cui la città è particolarmente ricca.
  • Rilanciare l’idea di un’Associazione fra le città Capitali dei Paesi dell’Unione Europea, che possa favorire la cooperazione politica, lo scambio di esperienze e più in generale la collaborazione fra le amministrazioni cittadine.
  • Sollecitare -anche predisponendo le soluzioni logistiche- la creazione a Roma di strutture della Unione europea che corrispondano alle vocazioni della città: come un’Agenzia per il Mediterraneo, un Centro di studi sui fenomeni della migrazione, un Centro europeo per lo studio, la valorizzazione e il restauro dei beni culturali.
  • Organizzare a Roma una Conferenza annuale delle grandi città del Mediterraneo e un Festival annuale dei giovani per l’incontro e lo scambio di esperienze fra le nuove generazioni dei Paesi europei e mediterranei.

 

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Giampiero Gramaglia
Giornalista, collabora con vari media (periodici, quotidiani, siti, radio, tv), dopo avere lavorato per trent'anni all'ANSA, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Dirige i corsi e le testate della scuola di giornalismo di Urbino e tiene corsi di giornalismo alla Sapienza.