Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una straordinaria evoluzione della tecnologia: sistemi di comunicazione personale, computer ed elettronica di consumo, servizi ed applicazioni Internet si sono sviluppati e diffusi rapidamente. L’ADSL e la rete mobile 3G consentono di collegarsi ad Internet a velocità superiori di due ordini di grandezza rispetto ai vecchi modem analogici. Uno smart phone come Apple iPhone è più potente di un personal computer di dieci anni fa, vi si possono installare un numero enorme di applicazioni e archiviare una quantità di dati 20 volte superiore. La proliferazione di contenuti generati dagli utenti (blog, Wikipedia, YouTube) ha segnato il passaggio dall’era della scarsità delle informazioni all’era della (sovr)abbondanza e dell’accessibilità alle stesse. Al contempo sono scesi i costi, e quindi i prezzi all’utente finale, di computer e gadget, e sul Web è possibile accedere a costo zero a moltissimi servizi, dall’e-mail agli album fotografici, dai sistemi collaborativi ai video ad alta definizione. Questo è il contesto che ha favorito il rapido sviluppo delle applicazioni AR disponibili per il Web e, soprattutto, per smart phone tipo iPhone e Android: le più note sono Layar, Wikitude, RobotVision, Yelp, Presselite, WhereMark, si possono scaricare all’application store di Apple iTunes o da Android Market e consentono ad un utente di accedere ad un insieme di contenuti ed informazioni relative al contesto ambientale in cui il soggetto si trova. L’esperienza è simile nella maggior parte delle applicazioni mobili di AR: l’utente lancia l’applicazione sul proprio smart phone e inquadra una scena (ad esempio una strada) utilizzando la fotocamera digitale; sullo schermo appaiono sovrimpresse informazioni su attività, negozi, musei e attrazioni nei dintorni; sovente sono indicati la distanza, la direzione e il tempo necessario per raggiungerli. Inquadrando un monumento è possibile leggerne la descrizione proveniente da Wikipedia o sfogliare una galleria di immagini e video pubblicati su Flickr o YouTube. Alcune applicazioni segnalano anche la presenza di elementi (ad esempio opinioni su un ristorante) commentati da utenti appartenenti a social network come Facebook e Twitter: queste informazioni forniscono all’utente una raccomandazione fidata che ne può orientare le scelte. E se questi utenti appartengono alla nostra rete di amici, è possibile conoscere la loro posizione e leggere i loro interventi. Parliamo di come le applicazioni funzionano, per esempio quelle per smart phone utilizzano la fotocamera digitale per inquadrare e mostrare la scena, un sistema di localizzazione (basato su GPS o rete mobile per individuare la posizione dell’utente) e la connessione alla rete mobile per scaricare contenuti ed informazioni e comunicare con altri utenti. Una caratteristica opzionale è la bussola digitale che permette di conoscere l’orientamento e la direzione dell’utente rispetto ai punti cardinali, e quindi guidarlo verso i punti di interesse preferiti. Utilizzando questo set di dati, le applicazioni di Realtà Aumentata sono in grado di associare alla scena inquadrata le informazioni relative ad attività commerciali e culturali, sconti e promozioni personalizzati, sistemi di trasporto e interazioni con gli appartenenti di comunità e reti sociali che si trovano in un determinato raggio, solitamente definibile dall’utente. L’identificazione dell’utente, del suo profilo o della sua posizione consentono un’elevata personalizzazione dei contenuti, delle informazioni e dei messaggi pubblicitari in sovrimpressione. La Realtà Aumentata è presente come applicazione anche su alcuni siti web ed è sovente usata in occasione di campagne promozionali temporanee; richiede l’uso di un PC connesso ad Internet ed equipaggiato di una webcam. Rispetto alle applicazioni mobili, rovescia il paradigma in quanto generalmente l’immagine dell’utente inquadrato dalla webcam è sovrimposta ad un ambiente virtuale. È importante comprendere i modelli di business e le nuove opportunità che derivano da questa nuova tecnologia. Alcune applicazioni AR hanno un approccio orizzontale in quanto le informazioni visualizzate sul display e sovrimposte alla scena inquadrata provengono da fonti diverse (foto da Flickr, mappe da Microsoft Bing) e non hanno uno scopo promozionale ma descrittivo e informativo. Altre applicazioni possono essere definite verticali in quanto forniscono all’utente indicazioni relative ad un numero definito di attori, con i quali sono stati presi accordi: in questo caso l’applicazione aiuta l’utente a trovare quel dato esercizio commerciale (ad esempio una caffetteria Starbucks). Lo scopo è promozionale e pubblicitario, e sono molti gli scenari abilitati: in questo modo una catena di negozi può promuovere i propri punti vendita, realizzare vetrine virtuali, inviare coupon, sconti e promozioni ai potenziali clienti che transitano nei pressi. La pubblicità e la raccomandazione di servizi, prodotti, attività commerciali ed eventi sono i principali campi applicativi della AR, ma si prevede una forte espansione delle funzionalità social e communication che, in fondo, rispondono all’antico e mai pienamente soddisfatto bisogno dell’uomo di comunicare con i propri simili. Nei prossimi anni l’AR diventerà una parte integrante di moltissimi prodotti così come oggi lo è l’etichetta sulle confezioni. Non solo. Questo sarà un modo per i produttori di restare agganciati ai loro clienti proponendo in molti casi informazioni e servizi nuovi sul prodotto che è stato acquistato. Il telefonino diventerà una lente di ingrandimento che permetterà nel tempo di osservare un oggetto che cambia di continuo. In questo senso il futuro della Realtà Aumentata è quello di fondersi e diventare un tutt’uno con la realtà vissuta.

 

Giuseppe Piersantelli

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