Dominique Scheffel Dunand
Dominique Scheffel Dunand

Durante la cerimonia per il Premio “Nostalgia di Futuro” dedicato a Giovanni Giovannini, parleremo di interdisciplinarietà Cultura e Tecnologia, con particolare attenzione al nuovo corso di studi universitari in collaborazione con il McLuhan Program di Toronto. Infatti, da settembre prossimo sarà possibile diplomarsi in Cultura e Tecnologia presso l’Università di Toronto, Facoltà di Informazione.
Sono i primi passi per creare esperti con un curricula unico che comprende non solo le scienze umane, la comunicazione o i media. Questa nuova materia nasce dall’idea di Dominique Scheffel Dunand, direttore del McLuhan Program dopo Derrick De Kerckhove.
Il primo diploma in Cultura e Tecnologia prenderà dunque il via in settembre prossimo, e poi si arriverà certamente alla creazione anche di un master.
“Ho voluto conservare un nome – spiega Dominique Scheffel Dunand – e connetterlo ad una più ampia gamma di insegnamenti, non solo alla sociologia o agli studi umanitari ma alla scienza, e soprattutto alla scienza che spiega l’evoluzione della società moderna”.
La concentrazione di materie che vengono da vari ambiti di competenze è la peculiarità di questo nuovo percorso universitario che riporta il McLuhan Program dentro l’Università.
“Con questo nuovo corso di studi abbiamo non solo definito il significato della scienza Cultura e Tecnologia – continua la direttrice – ma innovato il percorso di studi universitari. Oggi ai diplomi tradizionali in media, in comunicazione si aggiunge quello in Cultura e Tecnologia”.
La scelta deriva dalla volontà di mantenere questo appellativo e di designarne i contorni di un ambito culturale inedito e dunque definirne il significato.
“Certo, per prima cosa desideravo mantenere le due parole – sottolinea – ma anche definire un percorso di studi. Il mondo della Cultura e Tecnologia entra non solo in stretto contatto con le scienze umane, ma con le scienze in generale. I corsi che abbiamo organizzato riguardano l’evoluzione delle scienze e della cultura. E’arrivato il momento di studiare la scienza e la cultura parallelamente. Non basta approfondire la comunicazione e i media. E’ essenziale seguire l’evoluzione della società dell’informazione e capire come interpretarne le caratteristiche: il mondo dal punto di vista della cultura e della tecnologia, appunto”.
Un corso interdisciplinare per formare esperti globali che sappiano riflettere sui cambiamenti. La coach house, come è chiamato affettuosamente a Toronto il centro dedicato a McLuhan sarà il laboratorio sperimentale di un nuovo curricula che inviterà studenti laureati e post graduate ad un confronto costante che riporti a riflettere senza fretta. “ Oggi c’è bisogno di rallentare, riflettere senza cercare i riflettori della fama – dice ancora Scheffel Dunand -. Vogliamo creare un centro internazionale di studi non paragonabile a nessun altro, cercheremo alleanza con altre università ed in tutto il mondo. Derrick de Kerckhove sarà senz’altro il possibile ambasciatore. “Imparare a conoscere quanto sta avvenendo o è avvenuto con un’ottica nuova è un esercizio non più procrastinabile”. All’interno dell’Università di Informazione si creerà una sorta di incubatore che permetterà agli allievi di studiare contemporaneamente materie mai messe insieme fino ad ora.
“Sono arrivata quasi alla meta – ribatte – perché la mia ambizione è partita dalla ricerca di un significato di Cultura e Tecnologia e in un secondo momento di un curricula universitario adatto a questo significato. Un ambiente di studi assolutamente non paragonabile a nessun altro in essere oggi nel mondo. Cultura e Tecnologia non è solo sociologia, non è informatica e basta, nemmeno ingegneria o filosofia, comprende ogni scienza dell’oggi”.
In uno dei suoi ulti saggi questa donna che con una volontà ferrea ha costruito e fatto accettare all’Università di Toronto questo nuovo percorso didattico ha scritto: “Le nuove generazioni dovrebbero ricordare McLuhan e leggerlo non solo per la sua conoscenza su quanto stava per succedere, ma soprattutto per la sua conoscenza del passato. Ciò che le nuove generazioni stanno perdendo è proprio il sapere legato al passato, a ciò che è successo prima del 20mo secolo”.
Subito dopo la morte del profeta del villaggio globale l’Università di Toronto aveva chiuso il McLuhan center (così si chiamava allora). La forza di personaggi come Derrick de Kerckhove, Bob Logan ed altri è stata la ragione della riapertura. E da allora per più di un quarto di secolo ha formato esperti di Cultura e tecnologia. Media Duemila compie 30 anni quest’anno ed è un ottimo auspicio considerare che ha la stessa età del centro studi dedicato a McLuhan.
“Le generazioni attuali devono essere orgogliose di appartenere ad un periodo così intenso e creativo – conclude Dominique Scheffel Dunand – ma anche noi dobbiamo creare strumenti idonei a questo incredibile momento storico, paragonabile al Rinascimento ed alla nuova prospettiva nell’arte della pittura.”

Maria Pia Rossignaud
media2000@tin.it

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.