Via Twitter e Facebook la gente risponde allo schermo, è coinvolta. Il desiderio, sempre crescente, della gente di prendere parte è evidente, lo dimostrano le ultime elezioni, lo esige l’era della trasparenza. Ecco perché abbiamo presentato un modo collaborativo di coinvolgimento costruttivo fra amministratori e persone, connesse oppure no.
L’Atelier di Intelligenza Connettiva presentato a Nola con Guglielmo Vaccaro ha coinvolto tutti i presenti. Un privilegio ascoltare tante persone, che, una dopo l’altra chiedevano di adattare l’Atelier al loro problema.
E non parliamo di massimi sistemi, ma di esigenze locali del quotidiano: monitorare il mercato (anche della mozzarella) minacciato a vari livelli da truffe e inadeguatezze; creare un tessuto connettivo per rispondere al disagio della nostra gioventù, per facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro; umanizzare i servizi sanitari. Questi alcuni esempi con uno scopo: aumentare la qualità della vita.
Alle negatività, che qualcuno ha lamentato, di un Partito Democratico senza coesione e poco collaborativo, possiamo rispondere che ciò può essere causa di una debole o addirittura assente partecipazione politica. Ridare vigore alla partecipazione ed alla condivisione con gli Atelier è una lotta contro l’immobilismo.
Un esempio recente di successo ed allo stesso tempo di sconfitta è l’iniziativa di Matteo Renzi: proporre discussioni pubbliche in piazza a Firenze. Faccia a faccia che non ha ottenuto lo stesso successo nel momento in cui è stato proposto solo sulla Rete.
Il metodo offline di Renzi rimane ancora una forma di consulenza collettiva, il nuovo metodo deve essere connettivo e far uso simultaneamente della Rete e della piazza: si chiama Atelier di Intelligenza Connettiva.

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Maria Pia Rossignaud e Derrick De Kerckhove
Maria Pia Rossignaud Laureata in lingue e letterature straniere, specializzata in giornalismo e comunicazione di massa alla LUISS, è giornalista professionista dal 1992. Ha lavorato presso le redazioni de Il Mattino e il Roma. Ha insegnato Editoria Elettronica presso la Scuola superiore di giornalismo della LUISS, è stata titolare della cattedra di “Economia e Gestione delle Imprese Giornalistiche” e di “Giornalismo e divulgazione scientifica” nella facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza” di Roma, è stata anche componente del Consiglio Direttivo dell’UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici) e membro del comitato editoriale del CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione). Vanta diverse pubblicazioni. È direttore della rivista di cultura digitale “Media Duemila” e vicepresidente dell’Osservatorio TuttiMedia. Derrick de Kerckhove è stato il direttore del Programma McLuhan in Cultura e Tecnologia ed autore di La pelle della Cultura e dell’Intelligenza Connessa (“The Skin of Culture and Connected Intelligence”) e Professore Universitario nel Dipartimento di lingua francese all’Università di Toronto. Attualmente è docente presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dove è titolare degli insegnamenti di “Metodi e analisi delle fonti in rete”, “Sociologia della cultura digitale” e di “Sociologia dell’arte digitale”. Direttore scientifico della rivista di cultura digitale Media Duemila.