di ANTONIO IRLANDO
Un vero ed affascinante museo, l’Ara Pacis di Roma, è stata la sede dove recentemente si è discusso di come la tecnologia può cambiare il nostro approccio alla comprensione della storia e dei monumenti del passato che la raccontano. Molte le domande a cui si lavora per dare convincenti risposte. Quali Musei Virtuali ci aspettano nel prossimo futuro? Quali installazioni, strumenti, applicazioni troveremo visitando un museo e come ci aiuteranno ad esplorare un villaggio preistorico, una villa romana, una battaglia medievale?
L’occasione è stata offerta dalla presentazione del progetto“V-MusT.net“, una rete trans-nazionale per la creazione di Musei Virtuali, finanziata dalla comunità europea nell’ambito del VII Programma Quadro, Grant Agreement n. 270404, e coordinata dal CNR (ITABC in collaborazione con ISTI e ITD). Partecipano a questa rete 12 Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Olanda, Inghilterra, Irlanda, Svezia, Grecia, Cipro e Bosnia) e un Paese extra-europeo (Egitto).
Suggestivo lo slogan del progetto: “Experience the Future of the Past”, ovvero “vivi il futuro del passato”.
VM, Musei Virtuali, è un acronimo che racchiude molteplici forme di applicazioni digitali per la comunicazione di contenuti; un nuovo modello culturale pensato con l’obiettivo di creare uno strumento di comunicazione personalizzato, coinvolgente e interattivo al fine di migliorare la comprensione del nostro patrimonio culturale.
L’iniziativa nasce per condividere metodologie e strumenti a seguito del grande interesse sorto negli ultimi anni nei confronti del settore di ricerca sui Musei Virtuali e le nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali.
V-Must.Net si propone infatti di indicare le linee guida che porteranno i musei del futuro ad un approccio sistematico con il settore delle nuove tecnologie e delle realtà virtuali, con l’obiettivo primario di riportare il visitatore al centro della scena.
Numerosi e qualificati i partners del progetto: CNR (Italia), Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico –Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale – Museo dei Fori Imperiali nei Mercati di Traiano (Italia), King’s College di Londra (Regno Unito), Università di Sarajevo (Bosnia – Herzegovina), INRIA (Francia), Università di Lund (Svezia), CREF-Cyl (Cipro), CINECA (Italia), Foundation of the Hellenic World (Grecia), Allard Pierson Museum – University of Amsterdam (Paesi Bassi), CULTNAT (Egitto), Fraunhofer Institute(Germania), Virtualware (Spagna), Visual Dimension (Belgio), SEAV(Spagna), Noho LTD (Irlanda), University of Brighton (Regno Unito).
Anche l’UNESCO ha dimostrato interesse all’iniziativa dei Musei Virtuali, quali strumenti di integrazione didattica, per meglio leggere e comprendere i valori e l’arte dei monumenti del passato.
Obiettivo di questo progetto è proprio quello di superare il divario fra la ricerca tecnologica e la sua concreta applicazione nel settore museale, con conseguenti soluzioni di investimento anche da parte delle aziende. Superare la frammentazione della ricerca e raggiungere dei risultati concreti che valorizzino le nostre strutture museali con supporti altamente tecnologici e scientificamente corretti.
L’ambito di intervento di V-Must.net è stato strategicamente individuato per sopperire alla distanza fra l’ampia offerta di soluzioni affidate alle nuove tecnologie e le loro potenzialità applicate in maniera proficua al nostro patrimonio, un’opportunità per i partner, di conseguenza per l’Europa, di raggiungere una posizione leader nel settore.
Gli ambiti di intervento di V-MusT.net spaziano dall’archivistica e la museologia, alle strategie di comunicazione, alla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale e, conseguentemente, della sua valorizzazione e conservazione in ambito analogico.
Il progetto V-MusT.net, sarà, dunque, uno degli strumenti condivisi per la grande sfida che vede il patrimonio culturale la grande opportunità, anche attraverso i musei virtuali, un “MUST” per il futuro.
Antonio Irlando